Trump sfida India e Brasile con dazi record su chip e petrolio
Il presidente rilancia il protezionismo: sanzioni a Nuova Delhi per il greggio russo, maxi investimenti da Apple. E Brasilia lo trascina al WTO
Donald Trump alza ancora la pressione sul commercio globale. In conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente americano ha annunciato dazi del 100% su chip e semiconduttori prodotti all’estero e confermato un’imposizione del 50% sulle importazioni indiane, accompagnata da un’ulteriore tariffa del 25% come ritorsione per l’acquisto di petrolio russo da parte di Nuova Delhi. “Mancano otto ore all’entrata in vigore degli accordi tariffari”, ha dichiarato Trump. “Vedrete molto altro, comprese sanzioni secondarie”.
Accordo con Apple: 100 miliardi di dollari negli USA
Nel corso della stessa conferenza, Trump ha affiancato il CEO di Apple Tim Cook per annunciare il più grande investimento mai realizzato dalla società in America: 100 miliardi di dollari. “Un anno fa eravamo un Paese morto, ora siamo il più caldo al mondo”, ha detto il presidente, esaltando il ritorno delle big tech negli Stati Uniti.
L’India insorge: “Dazi ingiustificati”
Durissima la reazione del governo indiano. Il ministero degli Esteri ha definito le tariffe “ingiuste, ingiustificate e irragionevoli”, ricordando che l’import di petrolio è basato su “scelte di mercato per garantire la sicurezza energetica di 1,4 miliardi di cittadini”. L’ordine esecutivo americano giustifica il provvedimento come misura legata alla sicurezza nazionale, in risposta alla politica energetica di Mosca.
Brasile al WTO: “Misure punitive”
Anche il Brasile ha reagito. Secondo fonti governative citate dall’AFP, il governo Lula ha presentato un reclamo all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) per contestare i dazi del 50% imposti su molte esportazioni brasiliane. È la prima mossa ufficiale da parte di Brasilia da quando le tariffe americane sono entrate in vigore.
Una nuova guerra commerciale?
Con questa nuova ondata protezionista, gli Stati Uniti consolidano la linea dura in ambito economico e spingono per una politica industriale tutta interna. Ma la risposta dei partner emergenti, come India e Brasile, potrebbe aprire a un’escalation. Le prossime settimane saranno decisive per capire se si va verso una nuova crisi commerciale globale.
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(con fonte AdnKronos)
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