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Vertice a sorpresa a Istanbul tra Meloni, Erdogan e Dbeibah. Obiettivo: bloccare le partenze e sostenere la stabilità libica
ISTANBUL – Più cooperazione nella gestione dei flussi migratori, contrasto alle reti di trafficanti e sostegno alla Libia nella gestione della pressione migratoria: sono i capisaldi del vertice trilaterale svoltosi a sorpresa a Istanbul tra Giorgia Meloni, Recep Tayyip Erdogan e Abdulhamid Dbeibah. Una riunione definita dalla presidenza turca come “il summit della cooperazione Turchia-Italia-Libia”, convocata poche ore dopo il blitz della premier italiana a Tunisi, sempre centrato sul dossier migranti.
Durante l’incontro, i tre leader hanno discusso una strategia congiunta per “migliorare la prevenzione dei movimenti irregolari e combattere le reti criminali di trafficanti di esseri umani”, ha spiegato Meloni, parlando di una prosecuzione naturale del modello di collaborazione già avviato con Ankara. “Scambio di informazioni, cooperazione tra le forze di polizia, azioni per bloccare o intercettare i barconi: un approccio che sta funzionando”, assicurano fonti italiane. Le partenze dalle coste turche verso l’Italia, infatti, si sono quasi dimezzate rispetto al 2024: circa 850 finora.
Meloni ha quindi proposto di estendere il “modello Turchia” alla Libia, sostenendo il governo di unità nazionale di Tripoli. “Abbiamo convenuto di avviare subito un lavoro tecnico congiunto per definire azioni concrete e temporizzate”, ha dichiarato la premier. A rafforzare la volontà libica di contrastare i traffici, due giorni fa il premier Dbeibah ha ordinato, con l’appoggio di droni turchi, raid contro le città costiere di Sabratha e Zwara, noti punti di partenza dei barconi.
Erdogan, da parte sua, ha ribadito la necessità di affrontare le sfide nel Mediterraneo con soluzioni durature, capaci di colpire le cause dell’immigrazione irregolare, come riportato dalla presidenza turca.
Oltre all’emergenza migratoria, il summit ha affrontato anche la situazione politica interna alla Libia. Meloni ha ribadito il sostegno italiano alla stabilità, unità e indipendenza del Paese nordafricano, e ha sollecitato il ritorno a un processo politico guidato dalle Nazioni Unite per arrivare a elezioni. Dbeibah ha rivendicato una rinnovata solidità del suo governo, grazie anche all’ampia operazione di sicurezza lanciata di recente a Tripoli per ridimensionare il potere di milizie armate che interferiscono con le istituzioni statali.
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(con fonte AdnKronos)
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