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Approvato il quindicesimo pacchetto restrittivo: misure mirate contro la triangolazione, il settore militare russo e la disinformazione. Coinvolti anche navi, oro, criptovalute e settori sensibili

Il nuovo pacchetto rafforza la clausola anti-elusione. Le imprese europee saranno ora obbligate a inserire nei contratti con partner extra-UE clausole che vietano la riesportazione di beni sanzionati verso la Russia, specialmente quelli a doppio uso civile-militare. Il meccanismo diventa vincolante anche nei confronti di Paesi terzi, e in caso di violazione scatteranno sanzioni.

Un monitoraggio accurato sarà affidato agli Stati membri, che dovranno applicare controlli rafforzati alle esportazioni a rischio. È una misura che punta direttamente a bloccare la triangolazione attraverso Paesi come Turchia, Kazakistan, Serbia e Uzbekistan.

Stretta su oro, criptovalute e tecnologia
Vietata la fornitura di tecnologia per l’estrazione dell’oro in Russia e il transito di oro russo tramite UE. Rafforzato anche il controllo su beni ad alta tecnologia, semiconduttori, apparecchiature per la guerra elettronica e sistemi per la produzione di droni.

Nel mirino anche il settore finanziario digitale: le criptovalute sono incluse nei divieti di esportazione di servizi, vista la loro crescente importanza come canale di aggiramento delle sanzioni.

Colpite 116 nuove persone ed entità
L’elenco dei soggetti sanzionati si allunga con 116 tra persone fisiche e giuridiche. Tra questi:

  • Funzionari e militari russi coinvolti nella guerra e nella deportazione dei bambini ucraini;
  • Aziende produttrici di armi, missili, droni, radar e componentistica elettronica usata dall’esercito russo;
  • Entità coinvolte nel reclutamento di prigionieri nelle carceri per combattere al fronte;
  • Canali mediatici accusati di diffondere propaganda russa, compresi siti web e televisioni collegate al Cremlino.

Stop a cinque media russi in Europa
L’UE vieta la diffusione di Voce della Crimea, RIA Novosti, Izvestia, Rossiyskaya Gazeta e la TV russa NTV/NTV Mir. Bruxelles li accusa di essere parte dell’apparato di disinformazione del regime di Putin. Resteranno comunque disponibili per finalità giornalistiche, accademiche e di ricerca.

Navi russe e frodi commerciali
Il pacchetto prevede una nuova lista di navi inserite nel registro delle navi ad alto rischio, che saranno soggette a restrizioni più severe. Colpite in particolare:

  • Navi coinvolte in trasporti di materiale militare;
  • Navi sospettate di offloading illegale di petrolio o che fanno uso sistematico di pratiche di navigazione clandestine (es. oscuramento AIS);
  • Navi che violano il tetto al prezzo del petrolio russo (price cap).

Inoltre, le compagnie europee di assicurazione, logistica e trasporto dovranno rafforzare la due diligence sulle spedizioni sospette, con l’obbligo di segnalazione in caso di violazioni.

Misure mirate su propaganda e istituti religiosi
Tra i soggetti sanzionati anche personalità religiose legate alla gerarchia ortodossa filo-Putin, accusate di legittimare la guerra in Ucraina. Le sanzioni colpiscono le loro proprietà e impediscono loro l’ingresso nei Paesi UE.

Vigilanza rafforzata sui servizi professionali
Viene ampliato il divieto di fornire servizi legali, contabili e di consulenza gestionale alle entità russe. Una mossa mirata a contrastare i canali paralleli con cui aziende russe accedono a know-how e supporto per aggirare le sanzioni.

Controlli sugli scambi di beni sensibili
Introdotti nuovi obblighi di segnalazione per le imprese europee che commerciano:

  • Cuscinetti a sfera;
  • Macchine utensili;
  • Componenti chimici e farmaceutici;
  • Apparecchiature di laboratorio.

Inoltre, viene rafforzata la cooperazione doganale con i Paesi UE e la tracciabilità dei beni dual-use attraverso codici doganali specifici.

 

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