
Francesco Schettino chiede la semilibertà dopo 8 anni di carcere
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L’ex comandante della Costa Concordia, condannato a 16 anni, potrebbe ottenere misure alternative alla detenzione. Martedì l’udienza presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma
Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia, ha avanzato la richiesta di accedere al regime di semilibertà dopo aver scontato metà della pena di 16 anni a cui era stato condannato nel 2017. Il naufragio della nave da crociera, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 davanti all’Isola del Giglio, provocò 32 vittime e centinaia di feriti, segnando una delle più grandi tragedie marittime della storia recente.
Schettino, attualmente recluso nel carcere di Rebibbia, potrebbe presto ottenere una misura alternativa al carcere. L’udienza per valutare la richiesta è fissata per martedì 4 marzo presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma.
Una Possibile Nuova Vita per Schettino
L’ex comandante beneficia già di 45 giorni di permessi all’anno grazie alla buona condotta mantenuta in carcere e, tre anni fa, ha ottenuto la possibilità di lavorare all’interno del penitenziario. Tra i suoi incarichi c’è stato il compito di contribuire alla digitalizzazione dei documenti relativi a processi di grande rilevanza storica, come la strage di Ustica e il sequestro e omicidio di Aldo Moro.
Avendo scontato metà della sua pena, Schettino ha maturato i requisiti per chiedere la semilibertà, una misura che potrebbe permettergli di trascorrere parte del tempo fuori dal carcere. La decisione spetta ora al Tribunale di Sorveglianza.
Le Reazioni dei Sopravvissuti: La Voce di Vanessa Brolli
La notizia della richiesta di semilibertà ha scatenato reazioni tra le vittime del naufragio. Vanessa Brolli, una sopravvissuta di 27 anni che era in vacanza sulla Concordia con la sua famiglia per celebrare i 50 anni di matrimonio dei nonni, ha espresso il suo disappunto: “Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe. A prescindere dalla decisione dei giudici, siamo certi che vivrà il resto dei suoi giorni con il peso di questa tragedia”.
Per Brolli, la vera pena per Schettino non è solo la detenzione, ma anche la consapevolezza di portare addosso il marchio indelebile di quella tragica notte.
Un Capitolo Ancora Aperto della Tragedia della Concordia
Mentre Schettino attende l’esito dell’udienza, la vicenda della Costa Concordia continua a riemergere nella memoria collettiva. Il naufragio ha lasciato cicatrici profonde, non solo per le vittime e i loro cari, ma anche per la reputazione dell’ex comandante, che continua a portare su di sé l’eredità di una tragedia che ha sconvolto il mondo.
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(con fonte AdnKronos)
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