
Tregua Israele-Hamas: cessate il fuoco dalle 8,30 di domenica 19 gennaio 2025
La tregua mediata dal Qatar entrerà in vigore alle 8:30 di domenica 19 gennaio, portando a uno scambio di ostaggi e detenuti tra Israele e Hamas
La tanto attesa tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza entrerà ufficialmente in vigore domenica mattina alle 8:30 ora locale. L’annuncio è stato dato dal Qatar, mediatore dell’accordo, attraverso il portavoce del Ministero degli Esteri, Majed al-Ansari. “Come coordinato dalle parti e dai mediatori, il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza inizierà alle 8:30 di domenica“, ha scritto al-Ansari su X (ex Twitter), raccomandando cautela agli abitanti e di attendere indicazioni dalle autorità ufficiali.
L’approvazione del governo israeliano
L’accordo è stato ratificato nella notte dal governo israeliano dopo un lungo dibattito durato oltre cinque ore. Il voto ha visto 24 ministri favorevoli e 8 contrari, tra cui il ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Entrambi rappresentano i partiti Otzma Yehudit e Sionismo Religioso, schierati contro la decisione insieme ad altri esponenti del governo.
Nonostante l’approvazione, gli oppositori dell’intesa potranno presentare ricorso all’Alta Corte di Giustizia. Tuttavia, è improbabile che la corte intervenga, data la natura politica e delicata dell’accordo.
Lo scambio di detenuti e ostaggi
Il cuore dell’accordo prevede lo scambio di 737 prigionieri palestinesi con i primi ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Il Ministero della Giustizia israeliano ha confermato che i detenuti, tra cui figure di spicco di Hamas e della Jihad Islamica, saranno rilasciati nella prima fase dell’accordo.
Tra i nomi figurano Zakaria Zubeidi, ex leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, arrestato nel 2021 dopo un’evasione da una prigione di massima sicurezza. La sua liberazione avverrà non prima delle 16 di domenica, secondo quanto riportato dal Times of Israel.
Le garanzie di Netanyahu e il sostegno americano
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha assicurato ai ministri il sostegno degli Stati Uniti, sia da parte del presidente Joe Biden sia del presidente eletto Donald Trump. Durante la riunione, Netanyahu ha letto le trascrizioni di colloqui con entrambi i leader, sottolineando che Israele avrà la libertà di riprendere le operazioni militari se l’accordo non dovesse reggere nella seconda fase.
Tensioni regionali: missile intercettato dallo Yemen
Nel frattempo, le forze di difesa israeliane (IDF) hanno intercettato con successo un missile balistico lanciato dallo Yemen verso Israele. L’evento ha fatto scattare le sirene in tutto il centro di Israele e a Gerusalemme. Non si registrano danni significativi né feriti, ma l’episodio sottolinea le tensioni che continuano a gravare sulla sicurezza israeliana nonostante l’imminente tregua.
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(con fonte AdnKronos)
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