Scontri tra Hezbollah e Israele, raid uccide comandante di Hamas in Libano
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Hezbollah annuncia scontri con le truppe israeliane al confine con il Libano, mentre un raid israeliano uccide un comandante di Hamas e la sua famiglia a Tripoli
La tensione tra Israele e Hezbollah continua a crescere lungo il confine con il Libano. Hezbollah ha riferito di scontri in corso con le forze israeliane nella zona di Odaisseh, vicino alla linea di demarcazione tra i due Paesi. In un comunicato, il gruppo armato ha dichiarato che i soldati israeliani hanno tentato di avanzare nuovamente verso la periferia del villaggio, ma sarebbero stati respinti. Gli scontri sono ancora in corso, segnando un ulteriore peggioramento della situazione già critica nella regione.
Parallelamente, in un attacco separato, Hamas ha confermato la morte di uno dei suoi comandanti, Saeed Atallah Ali, ucciso durante un raid israeliano nel campo profughi palestinese di Beddawi, vicino a Tripoli, nel nord del Libano. Il raid, compiuto da un drone israeliano, ha colpito Ali insieme a sua moglie e le due figlie, causando la morte di tutta la famiglia. In risposta, Hamas ha promesso vendetta, affermando che le sue future azioni non saranno solo dichiarazioni, ma “fatti concreti”.
Israele, da parte sua, ha intensificato i bombardamenti sul Libano, concentrandosi principalmente sulle roccaforti di Hezbollah. Secondo il gruppo di monitoraggio Airwars, questa campagna aerea è la più intensa degli ultimi venti anni, al di fuori della Striscia di Gaza. I raid israeliani hanno devastato diverse aree nel sud del Libano, causando, secondo il ministero della Salute libanese, oltre 1.400 morti e circa 7.500 feriti nelle ultime tre settimane. Più di un milione di persone sono state costrette a lasciare le proprie case, in quello che sta diventando uno dei peggiori esodi degli ultimi decenni.
Emily Tripp, direttrice di Airwars, ha descritto la campagna aerea israeliana come senza precedenti per intensità, paragonandola agli attacchi statunitensi contro l’Isis nella battaglia per Raqqa del 2017. La differenza, secondo Tripp, risiede nel numero di munizioni utilizzate e nella scala delle operazioni israeliane contro Hezbollah.
Intanto, negli Stati Uniti, l’FBI e il Dipartimento della Sicurezza Interna hanno emesso un’allerta per possibili minacce o violenze in vista del 7 ottobre, anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele dello scorso anno. Si teme che l’anniversario possa fungere da catalizzatore per estremisti o gruppi violenti, aumentando il rischio di attacchi in un contesto globale già teso e instabile.
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(con fonte AdnKronos)
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