La Corea del Nord taglia i collegamenti con il Sud: fine della cooperazione
Seul condanna la decisione di Pyongyang di interrompere i collegamenti stradali e ferroviari, considerandola un atto anti-unificazione. Kim Jong Un annuncia modifiche costituzionali che ridefiniscono i legami tra le due Coree
La Corea del Nord ha deciso di interrompere tutti i collegamenti stradali e ferroviari con la Corea del Sud, una mossa che ha scatenato forti reazioni a Seul. Secondo il Ministero dell’Unificazione della Corea del Sud, questa decisione rappresenta una grave battuta d’arresto per le aspirazioni di riunificazione tra i due paesi. Le tensioni tra le Coree sono in costante aumento da quando Pyongyang ha adottato una politica sempre più aggressiva, culminata con la recente demolizione di strade e ferrovie lungo il confine, evidenziando l’intenzione del regime nordcoreano di porre fine a qualsiasi forma di cooperazione intercoreana.
Immagini satellitari mostrano come la Corea del Nord abbia iniziato a distruggere le vie di collegamento che in passato univano le due Coree, come quelle vicine al parco industriale di Kaesong, un simbolo della cooperazione economica tra Nord e Sud. Il taglio dei collegamenti fisici rappresenta una chiara manifestazione del deterioramento delle relazioni, già compromesse dall’interruzione di ogni forma di scambio attraverso il confine militarizzato.
Pyongyang ha anche rinforzato la difesa del confine con l’installazione di mine lungo la zona demilitarizzata e ha annunciato che adotterà una nuova costituzione, in cui verrà designata la Corea del Sud come “stato ostile”. Kim Jong Un ha dichiarato che la riunificazione della penisola non è più una priorità per il suo paese, segnando una rottura definitiva con il passato. Le modifiche costituzionali potrebbero formalizzare la trasformazione delle relazioni intercoreane in una rivalità conclamata, abbandonando l’idea di un dialogo diplomatico a favore di una posizione di aperta ostilità.
Queste nuove misure rappresentano una chiara inversione di rotta rispetto all’accordo del 1991, che riconosceva le differenze politiche tra le due Coree e mirava a una riunificazione pacifica. Gli analisti temono che le tensioni continueranno a crescere, specialmente dopo il fallimento del vertice di Hanoi nel 2019 tra Kim e l’allora presidente statunitense Donald Trump, un evento che ha segnato una svolta negativa nei rapporti diplomatici della Corea del Nord con il resto del mondo.
Secondo Lim Eul-chul, professore di scienze politiche presso la Kyungnam University, le modifiche alla costituzione nordcoreana renderanno ancora più difficile un eventuale ritorno al dialogo tra i due paesi. “La revisione costituzionale apre un nuovo capitolo nel deterioramento dei legami intercoreani”, afferma Lim, sottolineando come le relazioni siano ormai destinate a peggiorare ulteriormente.
Nonostante il simbolismo della chiusura dei collegamenti, che da anni non erano più utilizzati, la mossa di Pyongyang rappresenta una netta presa di posizione contro qualsiasi possibilità di riavvicinamento tra le due Coree, segnando un pericoloso aumento delle tensioni che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine sulla stabilità della regione.
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(con fonte AdnKronos)
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