Open Arms: Procura Palermo chiede 6 anni per Salvini. Lega: “Processo politico”
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La richiesta del Pm ha scatenato l’ira dei vertici del Carroccio: “Vergognoso criminalizzare chi ha difeso i confini italiani”. Numerosi esponenti leghisti esprimono solidarietà al ministro
La richiesta della Procura di Palermo di sei anni di reclusione per Matteo Salvini ha scatenato una reazione compatta della Lega. Il leader del Carroccio è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, in merito al blocco dell’attracco della nave Open Arms avvenuto nel 2019, quando Salvini ricopriva la carica di ministro dell’Interno. Secondo la Procura, il vicepremier avrebbe impedito lo sbarco in Italia dei migranti a bordo della nave della ONG spagnola, violando così le norme sui diritti umani.
Oggi Salvini non era presente in aula durante la requisitoria, ma la sua assenza non ha fermato una valanga di dichiarazioni di solidarietà da parte di esponenti della Lega, che hanno denunciato il processo come un attacco politico. Il vicesegretario della Lega, Claudio Durigon, ha duramente criticato la richiesta della Procura, affermando che Salvini “non ha commesso alcun reato”, ma ha agito nel pieno rispetto delle leggi per difendere i confini italiani, riducendo gli sbarchi e contrastando il traffico di esseri umani. “Non è un reato, ma un dovere che Salvini ha compiuto nell’interesse del Paese”, ha aggiunto Durigon.
Sulla stessa linea anche Armando Siri, che ha sottolineato come la decisione politica di Salvini debba essere valutata dai cittadini e non dai tribunali: “Si può essere d’accordo o meno con una decisione politica, ma spetta al Parlamento e agli elettori premiarla o censurarla. Se la linea del governo è soggetta alla censura giudiziaria, allora c’è qualcosa che non funziona più nel nostro sistema istituzionale”.
L’europarlamentare leghista Roberto Vannacci ha espresso “piena fiducia nella magistratura”, pur difendendo Salvini, sottolineando come il ministro abbia agito nel rispetto degli interessi del Paese e delle leggi. Anche il deputato Luca Toccalini ha denunciato il processo come “vergognoso”, sostenendo che “difendere i confini non è un crimine”. Secondo il parlamentare, è evidente che non ci sia stato alcun sequestro di persona.
Nino Germanà, senatore e commissario della Lega in Sicilia, ha attaccato la richiesta di condanna, definendola “una follia ideologica” che incoraggerà ulteriormente i trafficanti di esseri umani a tentare di arrivare sulle coste italiane.
Infine, Igor Iezzi, vicecapogruppo della Lega alla Camera, ha definito il processo “politico” e “voluto dalla sinistra”, aggiungendo che il leader leghista ha semplicemente eseguito il mandato degli elettori, mentre il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi ha ribadito che Salvini è stato il miglior ministro dell’Interno nella storia della Repubblica italiana.
Meloni: “Richiesta incredibile”
“È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini”. Lo scrive sui social Giorgia Meloni, presidente del Consiglio. “Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini”.
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(con fonte AdnKronos)
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