Mattarella apre i lavori di Inqua 2023
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Meno di tre giorni al via per il più grande evento mondiale sui cambiamenti ambientali: Inqua 2023 ‘Time for change’, giunto alla sua XXI edizione, in programma a Roma alla Sapienza dal 13 al 20 luglio. La mattina del 14 i lavori sono aperti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alla cerimonia di apertura sarà presente anche la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.
Durante la settimana dal 13 al 20 luglio, circa 3.000 ricercatori provenienti da 103 paesi si riuniscono per discutere, in 14 sessioni parallele, le tematiche legate alle ricerche sul Quaternario. Si tratta del più grande congresso mondiale che, con una cadenza quadriennale, si occupa dell’evoluzione del ‘sistema Terra’. Inqua è interamente dedicato alle ricerche sul Quaternario, il periodo geologico iniziato 2,6 milioni di anni fa e nel quale ancora oggi viviamo. Per questo il suo studio è essenziale per la comprensione delle attuali dinamiche dei sistemi naturali, correttamente inquadrate in una prospettiva di evoluzione nel tempo. In quest’ottica si collocano i recentissimi studi su grotta Guattari a San Felice Circeo, su un’area nel comasco interessata da fenomeni sismici, su nuove perforazioni al lago del Fucino, una originale cartografia del Quaternario. Queste alcune delle principali novità in discussione nella settimana del convegno tra studiosi provenienti da tutte le parti del mondo. Tra gli eventi di Inqua anche una sessione di presentazione di Geosciences Ir, il progetto Pnrr coordinato da Ispra, per la realizzazione di un’infrastruttura di ricerca interamente italiana destinata ai servizi geologici regionali e accessibile a tutti.
“Geosciences Ir permetterà di compiere passi importanti nel campo della gestione dei rischi geologici e nella valutazione delle risorse del sottosuolo – afferma Luca Guerrieri di Ispra, coordinatore del progetto Pnrr – Attraverso l’infrastruttura di ricerca sarà possibile accedere a dati, servizi e strumenti utili anche per la ricerca scientifica del Quaternario e in particolare nel settore della tettonica attiva, del monitoraggio dei fenomeni franosi e della geologia marina”. Gli fa eco il professor Francesco Latino Chiocci, presidente del congresso Inqua2023 e professore ordinario del Dipartimento di Scienze della Terra alla Sapienza: “Per comprendere realmente l’impatto antropico sull’ambiente, occorre collocare i processi naturali nella loro prospettiva di evoluzione nel tempo, soprattutto per discriminare tra variabilità intrinseca dei sistemi, ciclicità a corto e lungo termine, livelli di soglia, ecc. Questo è il ruolo e la rilevanza sociale delle Scienze del Quaternario e del XXI Congresso dell’Associazione Internazionale Inqua che le riunisce”.
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(AdnKronos)
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