
Oligarchi russi: una delicata partita tra Putin e l’Occidente per preservare la loro ricchezza
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Gli oligarchi russi stanno affrontando la guerra in Ucraina come abili strateghi, dovendo bilanciare due esigenze contrastanti: mantenere rapporti con Putin per proteggere le loro fortune e dialogare riservatamente con l’Occidente per gestire le conseguenze delle sanzioni e pianificare un ritorno alla normalità. Nonostante i loro enormi patrimoni, gli oligarchi sono sempre più insoddisfatti dell’aggressiva politica del Cremlino, che ora rappresenta un ostacolo per le loro finanze.
Si sta ipotizzando di rendere le sanzioni occidentali più flessibili, in cambio della dichiarazione di dissenso e della collaborazione concreta nella ricostruzione dell’Ucraina. I canali di comunicazione con l’Occidente, anche attraverso intermediari, rimangono aperti.
La classifica di Forbes rivela che i miliardari russi hanno recuperato le perdite causate dal conflitto in Ucraina. Ci sono 105 miliardari russi, con un patrimonio netto totale di 474 miliardi di dollari, in aumento di 154 miliardi rispetto al 2022.
Tuttavia, i primi dieci miliardari della lista sono tutti soggetti a sanzioni da parte dell’UE, Regno Unito e Stati Uniti. Questi oligarchi hanno storie significative, ma stanno continuando a fare affari in Russia nonostante il conflitto. Sono in gioco interessi come l’energia, l’acciaio, il gas e le banche.
La priorità per gli oligarchi è salvaguardare il più possibile dei loro beni congelati, prestati o coperti dalle sanzioni. Il loro ruolo e le loro azioni possono influenzare notevolmente l’economia e il regime di Putin.
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(con fonte AdnKronos)
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