Trasporto aereo, Troncone (Adr): ‘Subito più biocarburanti, emissioni zero entro 2050’
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“Obiettivo principale per la decarbonizzazione del trasporto aereo è definire un percorso credibile, scientifico e rigoroso su cui allineare tutti gli operatori e anche la parte politica intorno alla gestione e modernizzazione di questo settore. Un percorso che ci deve portare a un settore pienamente compatibile con l’ambiente, e la scienza ci dice che questo è possibile, con zero emissioni entro il 2050. Ci vuole anche onestà intellettuale, perché oggi questo settore ha un certo impatto sull’ambiente, pari al 2% del carico emissivo globale, che potrebbe anche incrementare con la crescita della domanda nei prossimi due anni. Ecco perché bisogna definire questo percorso e stimolare le policy di supporto. Nell’immediato la transizione vede come soluzione a portata di mano il ricorso ai biocarburanti sostenibili per l’aviazione, in prima battuta di origine biologica come biomasse, oli esausti, legname, e in seconda battuta carburanti sostenibili di origine sintetica. Nella lunga prospettiva potrebbero anche entrare nello scenario nuovi sistemi di propulsione diversi da quelli che conosciamo adesso, penso per esempio all’idrogeno. Ma potranno avere un apporto visibile soltanto dal 2040 in poi”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma durante il primo congresso annuale sulla decarbonizzazione nel trasporto aereo in corso di svolgimento all’aeroporto di Fiumicino.
“Il tavolo riunitosi oggi – continua Troncone – concorda sulla necessità di accelerare sulla produzione e utilizzo dei biocarburanti, motivando anche la parte politica a fare il necessario. Siamo convinti che qualsiasi parte politica vedrà al centro la lotta al cambiamento climatico. Del resto non è una questione nazionale, non dipende dalle parti politiche, è una questione globale. Quindi più che allineare le parti politiche nazionali bisogna essere sicuri che ci sia un’agenda globale allineata, e quindi che anche le grandi potenze economiche mondiali e produttrici di emissioni come Cina e Stati Uniti e tutta l’Europa siano concordi. La sfida è quella, più che guardare alle dinamiche nazionali”.
“Non nego che la transizione del trasporto aereo avrà un costo”, spiega l’ad di Adr, “il carburante sostenibile, soluzione oggi a portata di mano, deve essere potenziato, ma la maggiore disponibilità ha un costo di circa tre volte quello tradizionale. Questo innegabilmente pesa sui conti delle linee aeree, sui conti degli operatori e potrebbe essere in parte scaricato sul prezzo dei biglietti, con un possibile impatto, quindi, anche sulla domanda. Quello che noi diciamo ai rappresentanti politici è che è necessario che entrino in campo delle policy di supporto proprio per trovare il giusto punto di equilibrio in cui il costo abbastanza gravoso della transizione sia equamente ripartito”.
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(AdnKronos)
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