Covid: chi si è ammalato ed è guarito ha immunità per almeno 6 mesi
-
L’Inter è Campione d’Italia, vittoria contro il Milan 2-1 ed è seconda stella VIDEO
-
Castel di Casio Camugnano: esplosione diga Suviana, 3 morti 4 dispersi VIDEO
-
VIDEO LIVE ECLISSI SOLARE – Segui via streaming il fenomeno astronomico in diretta
-
Ilaria Salis a processo a Budapest, ancora manette e catene in aula VIDEO
Secondo uno studio condotto dal gruppo di Michel Nussenzweig della Rockefeller University di New York, tutti coloro che si sono ammalati di Covid-19, infettati dal coronavirus Sars-cov-2, e sono guariti, hanno una copertura immunitaria per almeno sei mesi e in una eventuale recidiva dopo questo periodo, hanno maggiori possibilità di montare in breve tempo una risposta immunitaria rapida e efficace
L’immunità a Sars-CoV-2 nei guariti da Covid-19 può durare almeno 6 mesi, secondo un lavoro pubblicato online su ‘Nature’ dal gruppo di Michel Nussenzweig della Rockefeller University di New York. Un’analisi condotta su oltre 80 persone precedentemente contagiate dal coronavirus indica che i livelli di cellule B della memoria specifiche – quelle che restano nell’organismo dopo la malattia, e che in caso di nuova esposizione allo stesso patogeno possono proliferare rapidamente e produrre anticorpi – sono rimasti costanti durante il periodo di studio. I risultati confermano che i guariti da Covid, qualora incontrassero nuovamente il virus, possono potenzialmente ‘montare’ una risposta immunitaria rapida ed efficace.
Nussenzweig e colleghi hanno valutato 87 persone con diagnosi confermata di Covid-19 a distanza di 1,3 e 6,2 mesi dall’infezione. I ricercatori hanno così osservato che, “sebbene l’attività degli anticorpi neutralizzanti diminuisca nel tempo, il numero di cellule B della memoria rimane invariato”. Inoltre, notizia ancora più positiva mentre cresce la preoccupazioni per le nuove varianti di Sars-CoV-2, si è visto che “gli anticorpi prodotti da queste cellule memoria sono più potenti rispetto agli anticorpi originali, e possono essere più resistenti alle mutazioni nella proteina Spike” che media l’ingresso del virus nelle cellule bersaglio.
Queste osservazioni, spiegano gli autori, indicano che “le cellule B della memoria hanno la capacità di evolversi in presenza di piccole quantità di antigene virale persistente (piccole proteine del virus che possono essere rilevate dal sistema immunitario)”.
“La continua presenza ed evoluzione delle cellule B della memoria – concludono – suggerisce che le persone potrebbero essere in grado di produrre rapidamente potenti anticorpi neutralizzanti dopo una reinfezione da Sars-CoV-2”.
(AdnKronos)
LE ULTIME NOTIZIE
-
News24 ore ago
Elezioni Regionali Basilicata: si vota fino alle 15
-
Flash24 ore ago
Carcere minorile Beccaria Milano: 21 misure cautelari per violenze e torture
-
Primo Piano24 ore ago
Attacco con razzi contro base USA in Siria da parte di gruppi iracheni
-
World15 ore ago
Gravi condizioni di salute per il leader ceceno Ramzan Kadyrov
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.