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Non è bastato indire il coprifuoco in varie città americane per arginare le proteste divampate dopo la morte del cittadino afroamericano George Floyd, ucciso per soffocamento da un agente di polizia a Minneapolis. Le manifestazioni sono entrate nel loro settimo giorno e hanno raggiunto altre città:
due persone sono morte a Chicago, e diversi feriti sono stati segnalati dalla polizia, così come tantissimi sono stati gli arresti effettuati dagli agenti.

A New York, il coprifuoco è stato indetto dalle 23 dal sindaco della Grande Mela, ma ormai i danni erano già ingenti, visto che centinaia di manifestanti con mazze e spranghe, hanno devasto le vetrine dei negozi “In” della città e successivamente hanno saccheggiato tutto ciò che vi era all’interno.

Anche a Saint Louis ci sono stati degli scontri tra facinorosi e polizia: 4 agenti sono stati feriti da colpi da arma da fuoco. Anche in altre città saccheggi e devastazioni si sono susseguiti durante tutta la notte, in particolare ad Atlanta, Dallas e Los Angeles.

Il presidente Donald Trump ha minacciato di inviare l’esercito per reprimere i disordini, scavalcando le autorità delle città e quelle dei vari Stati americani: il Presidente Usa ha dichiarato che farà ogni cosa in suo potere per “difendere chi abita” nelle città oggetto di devastazioni inviando i militari e risolvendo “rapidamente il problema al posto delle autorità locali”.

 

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