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Si parla di 7 milioni di persone che si sono riversate in strada a Teheran per rendere omaggio a Qassem Soleimani, il generale della Guardi Rivoluzionarie ucciso a Baghdad dagli Usa

Impossibile pensare che possano essere stati reclutati dal regime iraniano, tante, tantissime le persone scese in piazza per rendere omaggio al generale Qassem Soleimani, ucciso a Baghdad in Iraq dall’aviazione statunitense il 3 gennaio scorso, poco dopo essere sceso da un aereo, mentre in auto si dirigeva verso il centro della città irachena.

Una marea umana in lutto

Un fiume in piena umano in lutto ha infatti invaso le strade di Teheran per assistere alla cerimonia funebre del generale Soleimani. Una processione lunghissima partita dall’Università che ha pianto il generale e chi non è potuto andare in strada (si dice quasi sette milioni di persone) era incollato alla tv dove in diretta è stata trasmessa tutta la cerimonia dalla tv di Stato.

Gli attacchi e le minacce a Usa, Regno Unito e Israele

La gente per strada ha sfogato la propria rabbia gridando frasi di minaccia contro non soltanto gli Stati Uniti, autori dell’attacco, ma anche di Gran Bretagna e del nemico numero uno per l’Iran, Israele.
La preghiera è stata guidata dalla guida Suprema Ayatollah Khamenei e nel corso della cerimonia anche la figlia di Soleimani, Zeinab, ha parlato ai microfoni ed ha lanciato strali contro il Paese a stelle e strisce dando del “Pazzo” a Donald Trump.

Soleimani sarà seppellito a Kerman

La salma di Qassem Soleimani è stata poi trasferita a Qom per una nuova funzione in uno dei luoghi più importanti dell’islam sciita, prima di essere sepolta nella città natale del generale, a Kerman.



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