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Aggiornamento 11 novembre

Dovevano essere elezioni per sbloccare la complicata situazione politica per il Psoe di Pedro Sanchez e invece per la sinistra spagnola in generale, le cose si sono complicate del tutto.
La netta avanzata di Vox e del Partito Popolare, non aiutano ovviamente il Psoe, ma non è neppure sufficiente alla controparte per formare un governo.

Situazione politica complicata

Ecco che la situazione politica spagnola rimane pericolosamente in stallo: con il perdurare di tale situazione, al prossimo voto l’ultra destra di Santiago Abascal con la sua formazione Vox, potrebbe fare ancora più incetta di voti e spostare sempre più a destra il paese, del resto la sinistra spagnola è in crisi e lo si capisce dalla fretta con cui Pablo Iglesias di Podemos, che si ritrova con 7 seggi in meno, ha caldeggiato l’avvio di una trattativa seria a sinistra per evitare l’avanzata bruciante della destra. Intanto da segnalare che Albert Rivera, dopo la debacle totale di queste elezioni, ha deciso di abbandonare la carriera politica lasciando la leadership di Ciudadanos. Qualcuno in Italia dovrebbe prendere esempio.

Grafico dal quotidiano spagnolo “El Pais”

Aggiornamento ore 23 – Centoventi seggi per i socialisti di Pedro Sanchez, che arretra pur rimanendo il primo partito (nella elezioni precedente erano 123. I popolari di Pablo Casado salgono a 87 seggi contro i 66 della volta precedente ma il vero balzo in positivo lo fa Vox di Santiago Abascal che va oltre il raddoppio dei seggi, da 24 a 52. In calo Podemos dai 42 seggi passa a 35 ma la vera batosta la prende Ciudadanos di Albert Rivera che passa da 57 seggi a 10. La Spagna vira un po’ più a destra ma le alleanze sono ancora precarie in entrambe le direzioni.

Per la quarta volta in quattro anni, la Spagna va al voto per le politiche e apparentemente questo voto dovrebbe rispecchiare le altre consultazioni, dove non si è manifestata una maggioranza piena che potesse portare avanti il paese iberico. Difficilmente questo voto affidato a 37 milioni di spagnoli, potrà far superare lo stallo politico di questi ultimi anni. La Spagna infatti tra spinte separatiste e problemi interni, non riesce a esprime un voto netto, che dia al paese una maggioranza assoluta per sbloccare la stasi che la tiene sotto scacco da 4 anni.

Scenario dopo voto

Pedro Sanchez, il premier incaricato uscente, che non è riuscito nell’intento di formare un esecutivo, dovrebbe ancora una volta avere la maggioranza relativa dei voti con il suo Psoe, ma anche questa volta rimarrebbe ben al di sotto della maggioranza assoluta e dovrà ancora cercare appoggio, mentre si prevede un boom di voti per la formazione di ultradestra Vox guidata da Santiago Abascal, che già nella precedente consultazione aveva avuto un ottimo risultato: potrebbe diventare dopo questa tornata la terza forza del paese. In lizza vi sono altri leader che aspirano alla guida del paese: Pablo Iglesias di Podemos, Ciudadanos di Albert Rivera e il Partito Popolare di Pablo Casado.

 

 

 

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