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L’ufficio dell’Onu per i diritti umani di Ginevra rende noto che i disordini in Venezuela hanno provocato almeno cinque morti, di cui tre minori, e 239 feriti. Il numero totale di morti dall’inizio dell’anno sale così a 49. In una serie di tweet il Presidente ad interim Juan Guaidò ribadisce che scendere in piazza “è l’unico modo per mantenere l’attenzione, la pressione […] e dimostrare a coloro che ancora sostengono il dittatore che non ci sarà stabilità mentre continua l’usurpazione”. “Oggi 3 Maggio assemblee in tutto il Paese per diffondere queste linee e convocare le prossime mobilitazioni. Sabato 4: mobilitazione unitaria pacifica davanti alle principali unità militari perché aderiscano alla Costituzione”. “Domenica 5: preghiera per i martiri e la libertà”.
“Convoco tutti i settori del Paese perché chiedano la fine dell”usurpazione, il rispetto della Costituzione da parte delle Forze Armate, la partecipazione all’Operazione Libertà organizzando e realizzando un giorno di blocco o di protesta settoriale la prossima settimana”.
La situazione in Venezuela costituirà l’oggetto dell’incontro tra il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ed il Segretario di Stato americano Mike Pompeo il 6 maggio durante il Consiglio Artico in Finlandia.
“Siamo disposti a parlare anche se le nostre posizioni reciproche sono incompatibili”, ha commentato Lavrov.

 

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