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La “guerra” senza esclusione di colpi tra gli Stati Uniti d’America e la Cina, registra anche oggi delle grosse novità, visto che il presidente degli Usa Donald Trump, con un ordine immediatamente esecutivo, ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale a tutela delle reti di comunicazione, in linea con l’impegno assunto dal tycoon newyorchese di proteggere servizi e tecnologia delle telecomunicazioni e delle informazioni statunitensi, aprendo la strada così al Dipartimento per il Commercio per impedire alle società Usa di trattare con determinati fornitori esteri, il che significa in soldoni che anche il colosso cinese Huawei e i suoi affiliati sono stati aggiunti immediatamente alla lista delle società considerate potenzialmente a rischio per la sicurezza nazionale o gli interessi di politica estera. Un colpo durissimo per la nazione di Xi Jinping. La risposta dell’azienda di Shenzhen non si è fatta attendere: le misure degli Stati Uniti “sono irragionevoli e non renderanno il Paese più sicuro o più forte; anzi, lo limiteranno e lo obbligheranno a cercare alternative inferiori e più costose”. Ora comunque il colosso cinese sta cercando il contatto giusto per mediare con il governo americano… E quella di oggi è semplicemente una delle tante battaglie di una guerra che presenta tutti i connotati per durare a lungo.

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