
Budapest Pride, 70 parlamentari in piazza contro Orban. Delegazione italiana in prima linea
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Corteo sotto stretta sorveglianza e clima teso. La sindaca sfida il divieto del governo ungherese. Calenda: “Orban servo di Putin”
Sarà una giornata ad alta tensione quella di sabato 28 giugno a Budapest, dove si terrà il Pride 2025 sotto gli occhi vigili del governo ungherese. Almeno 70 parlamentari da tutta Europa sfileranno nel corteo organizzato dal Comune della capitale, tra cui una folta delegazione italiana. Nonostante il divieto formale imposto dal premier Viktor Orban, la sfilata si svolgerà grazie all’iniziativa del sindaco Gergely Karácsony, che ha formalizzato l’evento come manifestazione cittadina, aggirando così le restrizioni imposte dall’esecutivo.
A guidare la delegazione italiana ci saranno Elly Schlein per il Partito Democratico, Carlo Calenda per Azione, parlamentari di M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, Più Europa e Italia Viva con Ivan Scalfarotto, già giunto in città nella giornata di ieri. L’obiettivo comune è quello di lanciare un messaggio politico forte contro quella che viene percepita come una deriva autoritaria da parte del governo ungherese.
Tensione crescente con il governo Orban
Le dichiarazioni delle ultime ore del premier ungherese non lasciano spazio a dubbi: “Ci saranno conseguenze legali per chi parteciperà al Pride”, ha minacciato Orban. Ma la risposta dei leader italiani non si è fatta attendere. “Le uniche conseguenze dovrebbero riguardare lui, per violazione dello stato di diritto e per essere un servo sciocco di Putin”, ha replicato duramente Calenda all’Adnkronos.
Secondo il dem Brando Benifei, anch’egli presente a Budapest, la massiccia presenza di parlamentari europei “è una forma di tutela per chi sfilerà: la Carta europea dei diritti fondamentali garantisce la libertà e la sicurezza, e noi saremo un cordone di sicurezza umano”.
“Clima intimidatorio” e controlli ai confini
Tutt’altro che rassicurante è il clima denunciato da Più Europa, con Riccardo Magi e Matteo Hallissey che parlano di “controlli a tappeto all’aeroporto per trovare bandiere arcobaleno” e di un clima “intimidatorio e ostile”.
Per il Movimento 5 Stelle, presente con una nutrita delegazione composta da Alessandra Maiorino, Marco Croatti, Gabriella Di Girolamo, Elisa Pirro e l’europarlamentare Carolina Morace, la partecipazione è un “atto di resistenza e speranza” contro “una deriva che somiglia sempre più a quella del governo Meloni”.
Anche AVS è in piazza con l’europarlamentare Benedetta Scuderi e l’assessore torinese Jacopo Rosatelli, mentre Ilaria Salis non ha fatto ritorno in Ungheria. Presente anche una rappresentanza della CGIL.
Forza Italia: “Sale della democrazia”
Dal fronte della maggioranza solo Forza Italia ha espresso una posizione pubblica: “La manifestazione delle proprie idee è il sale della democrazia”, ha dichiarato Antonio Tajani. Sulla stessa linea la parlamentare Isabella De Monte, che ha ricordato le parole della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, subito attaccata da Orban: “L’Europa è la patria dei diritti. Il clima di Budapest è inaccettabile”.
Il corteo di oggi è molto più di una parata per i diritti: è un banco di prova per l’Unione Europea davanti alle pressioni illiberali di uno dei suoi Stati membri.
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(con fonte AdnKronos)
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