Terremoto in Myanmar e Thailandia, oltre 2.000 morti. Evacuazioni a Bangkok
Il sisma di magnitudo 7.7 ha causato migliaia di vittime. Ritrovata viva una donna dopo 60 ore sotto le macerie
Si aggrava il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito venerdì Myanmar e Thailandia. Secondo il Wall Street Journal, il numero dei morti in Myanmar sarebbe salito ad almeno 2.028, mentre i feriti ammonterebbero a 3.408. Il dato è stato riferito dalla giunta militare birmana.
Le stime preliminari dell’US Geological Survey indicano che il numero delle vittime potrebbe superare i diecimila e che le perdite economiche rischiano di eccedere il valore del PIL nazionale.
Intanto, una donna è stata estratta viva dalle macerie del Great Wall Hotel di Mandalay dopo 60 ore sotto i detriti. Lo ha annunciato l’ambasciata cinese in un comunicato su Facebook, precisando che il salvataggio, durato cinque ore, ha coinvolto squadre di soccorso cinesi, russe e locali. La donna è in condizioni stabili.
A Bangkok, i dipendenti di diversi edifici governativi sono stati evacuati nuovamente dopo aver rilevato crepe e vibrazioni al rientro in ufficio. Migliaia di persone si sono riversate in strada. Tra gli edifici interessati figurano il complesso governativo, la Borsa valori thailandese, l’ufficio della previdenza sociale e la TMBThanachart Bank. Il governatore di Bangkok, Chadchart Sittipunt, ha riferito che il sisma ha provocato danni strutturali in circa 170 edifici della capitale thailandese.
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(con fonte AdnKronos)
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