Israele intensifica gli attacchi a Gaza mentre proseguono i negoziati per la tregua
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Raid aerei colpiscono una casa e una tenda di sfollati a Khan Yunis, uccidendo almeno otto persone, tra cui cinque bambini, nel giorno dell’inizio di Eid al-Fitr. Hamas e Israele valutano una nuova proposta di cessate il fuoco
Gli attacchi aerei di Israele nella Striscia di Gaza continuano senza sosta. Nelle prime ore del giorno, un raid israeliano ha colpito una casa e una tenda che ospitava sfollati a Khan Yunis, uccidendo almeno otto persone, tra cui cinque bambini, proprio nel giorno in cui i palestinesi celebrano l’inizio di Eid al-Fitr. L’agenzia di difesa civile di Gaza ha confermato il tragico bilancio, con Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia, che ha denunciato l’attacco in un’intervista all’Afp.
Nel frattempo, sia Hamas che Israele hanno ricevuto una nuova proposta di tregua dai mediatori internazionali, tra cui Egitto, Qatar e Stati Uniti, per fermare le ostilità durante la festività. Tuttavia, permangono divergenze significative sulle condizioni del cessate il fuoco, soprattutto riguardo alla questione degli ostaggi. Israele ha avanzato una controproposta che prevede il rilascio di almeno dieci ostaggi vivi, mentre Hamas avrebbe accettato di liberarne cinque in cambio di una tregua di 50 giorni.
L’offerta, secondo fonti israeliane, non soddisfa le richieste di Tel Aviv, ma i negoziati proseguono sotto la crescente pressione dei mediatori. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato a Haaretz che garantire la liberazione del cittadino israelo-americano Edan Alexander ridurrebbe la pressione internazionale, soprattutto quella degli Stati Uniti, e faciliterebbe il proseguimento delle operazioni militari contro Hamas.
In parallelo, Israele ha dovuto affrontare una nuova minaccia: un missile balistico lanciato dalle forze Houthi dello Yemen, sostenute dall’Iran, è stato intercettato con successo dalle difese aeree israeliane. Si tratta dell’ottavo attacco Houthi dall’inizio dell’offensiva israeliana a Gaza, e fa parte di un più ampio quadro di escalation regionale.
Le milizie Houthi hanno anche rivendicato tre attacchi contro la portaerei statunitense Harry S. Truman, utilizzata nelle operazioni ordinate da Donald Trump contro l’insurrezione in Yemen. L’azione, secondo il portavoce militare Houthi, colonnello Yahya Sarea, è stata condotta come segno di solidarietà con i palestinesi, impegnati nel conflitto contro Israele.
In questo clima di tensione, il premier israeliano Benjamin Netanyahu è atteso in Ungheria per un incontro con il primo ministro Viktor Orbán, nonostante la guerra in corso e i difficili negoziati con Hamas.
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(con fonte AdnKronos)
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