L’UE a Kiev per il terzo anniversario dell’invasione russa
Leader europei e internazionali in Ucraina per dimostrare solidarietà, mentre gli attacchi continuano e Zelensky valuta una mossa storica per il futuro del Paese
Nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea si sono uniti a Kiev in segno di solidarietà con il Paese. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, sono arrivati nella capitale ucraina per partecipare alla commemorazione. “Siamo a Kiev oggi perché l’Ucraina è l’Europa”, ha dichiarato von der Leyen sui social, ribadendo l’impegno dell’UE. Nel frattempo, è stato annunciato il 16esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, in risposta alla guerra in corso, con l’intenzione di aumentarle ulteriormente se non si registreranno segnali concreti verso la pace.
Oltre ai leader europei, anche il primo ministro canadese Justin Trudeau ha raggiunto Kiev, accolto da Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino, manifestando il suo sostegno al Paese in questo delicato momento.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha ricordato i tre anni di guerra e resistenza, sottolineando l'”eroismo” del suo popolo e ringraziando chi ha difeso l’Ucraina. In una svolta storica, Zelenskyj ha dichiarato di essere disposto a lasciare la presidenza del Paese in cambio della pace o dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO, rispondendo anche alle sollecitazioni di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, che ha richiesto nuove elezioni. Zelenskyj ha dichiarato: “Sarei felice di farlo, se servisse a garantire la pace in Ucraina”. Il presidente ha anche risposto alle dichiarazioni di Trump, che lo ha definito un “dittatore”, esprimendo sorpresa per l’errore e sottolineando come le elezioni ucraine siano state libere e democratiche, contrariamente a quelle russe.
Nel frattempo, il conflitto continua con nuovi attacchi. Durante la notte, un attacco di droni ucraini ha provocato un incendio in una raffineria di petrolio nella regione russa di Ryazan. Il governatore locale, Pavel Malkov, ha confermato l’incidente su Telegram, spiegando che detriti di droni abbattuti avrebbero innescato il fuoco. Questo attacco si aggiunge alla lunga lista di rappresaglie ucraine in risposta ai devastanti attacchi missilistici di Mosca, che hanno spesso colpito la rete energetica ucraina. Secondo il ministero della Difesa russo, 22 droni ucraini sono stati abbattuti durante la notte, tra cui due nella regione di Ryazan.
La tensione tra Ucraina e Russia resta alta, mentre in Occidente cresce l’impegno per trovare una soluzione diplomatica. A Washington, la causa di Zelensky verrà portata avanti da due influenti leader internazionali: il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer, entrambi impegnati a cercare una via per riportare la pace e garantire la sicurezza dell’Europa.
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(con fonte AdnKronos)
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