
Taiwan: accuse di Taipei contro la Cina per accerchiamento militare dell’isola
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Schieramenti navali e aerei senza precedenti, critiche a Pechino dopo il viaggio all’estero del presidente taiwanese
Nelle ultime 24 ore, il ministero della Difesa di Taiwan ha registrato un aumento significativo delle attività militari cinesi vicino all’isola. Sono state rilevate 19 unità navali, di cui 11 appartenenti alla Marina, e 53 velivoli dell’Esercito popolare di liberazione (EPL). Di questi, 23 hanno attraversato la “linea mediana” dello Stretto di Taiwan, una linea virtuale che Pechino non riconosce. Il dispiegamento odierno rappresenta una crescita rispetto a ieri, quando erano stati segnalati 47 velivoli e 21 unità navali.
Secondo il ministero degli Esteri di Taiwan, si tratta del più grande schieramento da anni, con l’aggiunta della Guardia costiera cinese a fianco dell’EPL.
Le accuse di Taipei
Il governo taiwanese accusa la Cina di aver “sconvolto la pace e la stabilità” nella regione. Attraverso un post ufficiale, il ministero della Difesa ha sottolineato che le operazioni cinesi stanno creando rischi per la sicurezza nel Mar Cinese orientale, nello Stretto di Taiwan e nel Mar Cinese meridionale.
La Cina, dal canto suo, non ha annunciato ufficialmente nuove esercitazioni su larga scala. Tuttavia, il primo viaggio all’estero del presidente taiwanese William Lai, che ha fatto scalo alle Hawaii e a Guam, ha alimentato la tensione.
Le dichiarazioni di Pechino
La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha ribadito che la questione di Taiwan rappresenta una “linea rossa” nelle relazioni con gli Stati Uniti. Mao ha accusato le forze separatiste taiwanesi e il sostegno internazionale di alimentare l’instabilità nello Stretto di Taiwan. Ha inoltre riaffermato il “principio di un’unica Cina” come base per mantenere la pace nella regione.
Prospettive di instabilità regionale
Questi sviluppi riflettono un aumento della pressione cinese su Taiwan, considerata da Pechino una “provincia ribelle”. Le manovre militari e le dichiarazioni ufficiali indicano un irrigidimento delle posizioni, con rischi crescenti per la stabilità regionale e per i rapporti tra Cina e Stati Uniti.
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(con fonte AdnKronos)
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