Omicidio CEO UnitedHealthCare: il ritratto del presunto killer Luigi Mangione
Arrestato in Pennsylvania, il 26enne italoamericano Mangione si era proclamato nemico delle corporation. Il suo percorso da giovane brillante a seguace dell’ideologia di Unabomber
Ore dopo il suo arresto in un McDonald’s della Pennsylvania, emergono nuovi dettagli su Luigi Mangione, 26enne incriminato per l’omicidio del CEO di UnitedHealthCare, Brian Thompson.
Mangione, proveniente da una famiglia italoamericana facoltosa con una fortuna immobiliare, aveva interrotto i rapporti con parenti e amici sei mesi fa, abbracciando l’ideologia anti-tecnologica e anti-capitalista di Unabomber.
Al momento dell’arresto, la polizia gli ha trovato addosso un documento-manifesto in cui si proclamava il “castigatore delle corporation”, in particolare contro le compagnie assicurative, con una ghost gun simile a quella usata per l’omicidio. Nel manifesto, Mangione dichiarava: “Questi parassiti se la sono cercata, mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto.”
La cattura di Mangione ha chiuso una caccia all’uomo condotta dalla polizia di New York, complicata dalla simpatia che parte dell’opinione pubblica newyorkese aveva mostrato nei confronti del killer
Molti vedevano in lui un simbolo della lotta contro le corporation, in particolare quelle assicurative, viste come spietate e avide. Il killer è stato rintracciato grazie a una soffiata di un dipendente del fast food. Joseph Kenny, capo dei detective di New York, ha dichiarato che Mangione “aveva un risentimento verso il corporate America”.
La famiglia di Mangione, nota e rispettata, è sconvolta
I Mangione, con una vasta proprietà immobiliare e attività commerciali tra cui case di riposo e una stazione radio conservatrice, hanno rilasciato un breve comunicato: “La nostra famiglia è scioccata e devastata dall’arresto di Luigi. Preghiamo per la famiglia di Brian Thompson e chiediamo di pregare per tutte le persone coinvolte.” Nino Mangione, cugino di Luigi, è deputato repubblicano nell’Assemblea statale del Maryland.
La discesa di Mangione nella radicalizzazione è iniziata dopo una gioventù brillante e un percorso di successo accademico e professionale
Diplomatosi nel 2016 alla prestigiosa Gilman School come miglior studente della classe, Mangione aveva pronunciato un discorso in cui si definiva “pronto a nuove idee e sfide”. Dopo il diploma, si iscrisse alla Penn University, dove si laureò in informatica con l’obiettivo di sviluppare videogiochi. Successivamente lavorò come ingegnere software, con diverse esperienze in aziende tech, inclusa TrueCar, da cui si è dimesso nel 2023.
Le testimonianze degli amici rivelano il declino psicologico e fisico di Mangione
Un amico e collega presso uno spazio di coworking a Honolulu, dove si era trasferito per lavorare da remoto, ha raccontato che Mangione soffriva di dolore cronico alla schiena, che comprometteva la sua vita personale e lo allontanava dagli amici. Mangione abbandonò Honolulu per un intervento alla schiena nel 2023 e, da quel momento, sparì dalla vista dei suoi conoscenti, tranne per alcune tracce online.
La radicalizzazione ideologica è testimoniata dai suoi post su GoodReads
A gennaio 2024, Mangione recensì il manifesto di Ted Kaczynski, l’Unabomber, sostenendo che il suo messaggio contro il capitalismo e la tecnologia non andava liquidato come “pazzia” e che “la violenza è necessaria quando tutte le altre forme di comunicazione falliscono”. Parole che oggi risuonano tragicamente alla luce del crimine commesso a New York.
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(con fonte AdnKronos)
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