Omicidio Cerciello: bendaggio di Hjorth e motivazione condanna carabiniere

Il giudice nella sentenza del caso Cerciello critica l’azione del carabiniere imputato Fabio Manganaro, sostenendo che il bendaggio del fermato non è previsto dalla legge. Secondo il giudice, nessuno dei testimoni ha confermato di aver utilizzato o assistito a tale procedura durante le attività di polizia giudiziaria. La sentenza ha condannato il carabiniere a due mesi di pena sospesa e ha previsto anche un risarcimento di 5.000 euro in favore del fermato. Il carabiniere aveva giustificato l’uso del bendaggio come un modo per calmarlo, ma il giudice non ha trovato questa spiegazione convincente. Nelle motivazioni della sentenza si afferma che non si comprende la relazione tra il bendaggio e la necessità di tranquillizzare il fermato, e si sottolinea che tale azione potrebbe addirittura aumentare l’agitazione di una persona appena aggredita. Il giudice ritiene che l’azione del carabiniere abbia avuto come obiettivo principale, se non esclusivo, quello di proteggere i suoi colleghi, impedendo loro di essere identificati e di mettere in atto altre condotte aggressive nei confronti del fermato. Pertanto, il carabiniere è stato condannato con una sanzione prossima ai limiti edittali, con l’applicazione delle circostanze attenuanti generiche.
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(con fonte AdnKronos)
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