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Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Ghebreyesus, ha dichiarato in una conferenza stampa a Ginevra che l’emergenza Covid è finita. Tuttavia, ha sottolineato che il virus è ancora presente e sta uccidendo persone in tutto il mondo. Inoltre, esiste ancora il rischio che nuove varianti possano emergere e causare nuove ondate di casi e decessi. Tedros ha esortato i paesi a non abbassare la guardia, ma a continuare a proteggere la loro popolazione e a mantenere i sistemi di prevenzione in atto.

Il direttore generale ha anche fatto un resoconto dei tre anni trascorsi dall’inizio dell’epidemia, ricordando che l’Oms aveva dichiarato l’emergenza sanitaria pubblica di livello internazionale nel gennaio 2020, quando erano stati segnalati meno di 100 casi di Covid al di fuori della Cina e nessun decesso. Da allora, il virus ha causato quasi 7 milioni di morti, ma il numero reale potrebbe essere molto più alto. Tedros ha sottolineato l’importanza di continuare a combattere il virus e di proteggere la salute delle persone in tutto il mondo.

L’ULTIMO BOLLETTINO DELL’ITALIA – Continuano a scendere i contagi Covid in Italia, mentre i morti registrano una lieve risalita. Nella settimana dal 28 aprile al 4 maggio, secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute, si sono registrati 20.822 nuovi casi di Covid-19 in calo del 10% rispetto alla settimana precedente quando erano 23.132. Sono stati 166 i morti in 7 giorni, con un aumento del 6,4% rispetto alla settimana precedente quando erano 156. In lievissimo calo il tasso di positività per Covid-19 in Italia nell’ultima settimana. Si attesta al 6,4%, 0,5 punti percentuali in meno rispetto alla settimana precedente (6,9%). Continuano a diminuire, inoltre, i test eseguiti in 7 giorni: il bollettino riporta un totale di 324.660 tamponi, pari al 2,5% in meno rispetto alla settimana precedente (333.138).

SOCIETA’ ITALIANA D’IGIENE – “L’uscita dalla pandemia non vuol dire che il virus non circola” ha detto Roberta Siliquini, presidente della Società italiana d’Igiene, medicina preventiva di sanità pubblica (Siti). “Si tratta di una dichiarazione ufficiale che permette di ridare, ai singoli Stati, una più ampia autonomia nelle misure. Mentre, con una dichiarazione di emergenza pandemica, ogni Paese doveva comunque sottostare a regole internazionali”. “Sappiamo tutti – continua Siliquini – che il virus continua a circolare. Certamente l’impatto che ha nella popolazione è estremamente ridotto, rispetto a quello che ci ricordiamo tutti, grazie alle elevatissime coperture vaccinali che, nel nostro Paese, siamo riusciti ad avere. Certamente bisogna mantenere misure di precauzione, soprattutto in presenza di persona fragili, anziane, che vanno protette, e in luoghi estremamente affollati”.

VAIA – “L’Oms ha finalmente certificato quello che ripeto ormai da tempo: la pandemia è finita. Questa dichiarazione ha anche un risvolto fortemente simbolico ed emozionante per tutti, soprattutto per chi, come noi, lo ha vissuto in prima fila”. Così Francesco Vaia, direttore generale dell’Inmi Spallanzani, simbolo italiano della lotta al Covid-19, dopo il pronunciamento dell’Oms. “È stata una lotta durissima che però abbiamo vinto. Lo abbiamo fatto rimanendo uniti. Lo abbiamo fatto grazie ai sacrifici di medici e sanitari, all’incessante e determinante lavoro dei ricercatori, alla forza e al coraggio di milioni di italiani”, ha ricordato.

“Adesso è tempo di riprendere in mano le nostre vite senza dimenticare quello che la pandemia ci ha insegnato: la necessità di un piano di prevenzione efficace, un potenziamento del nostro Servizio sanitario nazionale non più rinviabile, l’esigenza di una forte integrazione ospedale-territorio e della valorizzazione del capitale umano, la centralità degli stili di vita salutari. Così facendo, usciremo dalla pandemia ancora più forti. Le istituzioni, ciascuna con le proprie responsabilità e in una visione sindemica, si adoperino affinché non accada più”, conclude Vaia.

BASSETTI – “Era ora, meglio tardi che mai” commenta Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale San Martino di Genova, all’Adnkronos Salute.”Lo aspettavamo perché ieri ero rimasto perplesso da una dichiarazione sibillina. Mentre oggi l’Oms ha fatto la scelta giusta. Bene così”.

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(con fonte AdnKronos)

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