‘ClimaMi’, ecco il Catalogo delle Precipitazioni sul territorio milanese
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Un aumento continuo e sempre più rapido delle temperature medie, minime e massime, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso e precipitazioni estreme che nell’ultimo ventennio si sono fatti sempre più frequenti, alternandosi a periodi siccitosi diventati più lunghi. È il quadro del clima del territorio milanese che emerge da ClimaMi – Climatologia per le attività professionali e l’adattamento ai cambiamenti climatici urbani nel milanese promosso da Fondazione Omd – Osservatorio Meteorologico Milano Duomo in collaborazione con Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Fondazione Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano e Fondazione Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Milano, e cofinanziato da Fondazione Cariplo.
Un progetto appena concluso che da gennaio 2019 a oggi ha portato alla realizzazione di strumenti destinati ai professionisti dell’energia, dell’urbanistica, delle costruzioni e della salute pubblica con l’obiettivo di aiutarli a progettare città più sostenibili. L’ultimo in ordine di tempo è il Catalogo delle Precipitazioni, che fotografa la caratterizzazione spaziale e temporale delle precipitazioni nell’ultimo decennio in un’area che va dai confini nord della provincia di Monza e Brianza a sud del comune di Pavia, sino al fiume Po; dai confini occidentali della Città Metropolitana di Milano e del Vigevanese fino a quelli orientali della stessa Città Metropolitana e del Lodigiano.
I dati, raccolti attraverso 18 stazioni meteorologiche della Fondazione Omd, 16 della rete Mm spa e 12 di quella di Arpa Lombardia, sono suddivisi in 26 indicatori, tra i quali cumulati annui mensili e stagionali, eventi estremi, massimi di precipitazione e numero di giorni di pioggia (in cui cioè si è avuto almeno 1 mm di precipitazione).
Dalla loro analisi emerge per esempio come nel capoluogo lombardo piova sempre meno spesso ma con più intensità: secondo le rilevazioni della stazione meteorologica di Milano Centro (situata presso la sede centrale dell’Università degli Studi di Milano e di cui si hanno a disposizione lunghe serie temporali di dati) si perde circa un giorno di pioggia ogni 4 anni, mentre la quantità media di pioggia caduta in un’ora aumenta di 1 mm ogni 6 anni. L’intervallo medio tra due episodi di pioggia è raddoppiato, ma lo è anche la durata media dei fenomeni di precipitazione: quando piove, piove più a lungo. Il cumulato medio annuale di precipitazione non ha subito cambiamenti significativi, ma si sono avuti spostamenti a livello stagionale, con forti riduzioni di piogge cadute nei mesi di ottobre e dicembre e un aumento notevole a maggio e novembre.
I fenomeni che vedono piogge molto intense nell’arco di breve tempo sono frequenti anche nel resto del territorio considerato dal Catalogo, ma con differenze importanti tra un’area e l’altra e una frequenza significativamente più alta nella zona settentrionale.
(AdnKronos)
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