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Published

5 mesi ago

6 Agosto 2025

Bre-news

Dati personali, codici POD e persino IBAN: così i finti operatori aggirano le regole. Le autorità mettono in guardia i cittadini

Nel mercato libero dell’energia, con bollette di luce e gas ancora elevate, cresce anche il rischio di truffe ai danni dei consumatori. L’ultima tecnica segnalata sfrutta chiamate telefoniche da parte di falsi operatori che si spacciano per incaricati di enti regionali o addirittura dell’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

La truffa inizia con una telefonata che sembra credibile: l’interlocutore conosce nome, cognome e indirizzo del destinatario e annuncia il passaggio automatico a una tariffa più vantaggiosa, grazie all’intervento di un presunto “operatore regionale”. Ma alla richiesta di dettagli – come il nome della società o dell’operatore – la linea cade. Subito dopo, arriva una seconda telefonata, con tono rassicurante e stesso copione. L’obiettivo? Farsi consegnare prima il codice POD (il numero che identifica il punto di prelievo dell’energia elettrica) e poi i dati bancari, con la scusa di rimborsi o sconti.

Dietro queste operazioni, denunciano le associazioni dei consumatori, ci sarebbero vere e proprie organizzazioni criminali specializzate in frodi. L’Adnkronos ha documentato uno di questi tentativi in diretta.

La prima segnalazione ufficiale è arrivata dalla Regione Lazio, che a fine giugno ha lanciato l’allarme: “L’URP riceve numerose segnalazioni di cittadini contattati da sedicenti operatori regionali per proposte di cambio fornitore. È una truffa: la Regione non gestisce né fornisce energia”. Analogo scenario anche in Toscana, dove finti rappresentanti di inesistenti “consorzi luce e gas” cercano di convincere gli utenti a passare a nuovi contratti inesistenti.

Federconsumatori ha chiesto un intervento urgente dell’Arera per verificare eventuali fughe di dati e violazioni normative. In alcuni casi, infatti, i truffatori si presentano persino come funzionari dell’Autorità stessa, aumentando la confusione tra gli utenti.

L’Arera, in collaborazione con l’Agcm, ha pubblicato un vademecum nell’ambito della campagna “Difenditi così”, in cui chiarisce alcuni punti fondamentali:

Mai comunicare codici POD o PDR: questi numeri identificano il contatore di luce e gas e sono necessari per cambiare contratto. Mostrare la bolletta a un estraneo equivale a consegnare le chiavi di casa.

Nessuna Autorità o Ente pubblico chiama per proporre contratti: i call center devono sempre identificarsi e spiegare per conto di chi chiamano.

Nessun obbligo di concludere contratti al telefono: il contratto diventa valido solo se confermato per iscritto. La forma scritta può essere evitata solo con un’esplicita rinuncia da parte del consumatore.

Attenzione ai dettagli dell’offerta: verificare sempre se il prezzo è fisso o variabile, e cosa comprende realmente l’offerta (bonus, elettrodomestici, abbonamenti).

Mai farsi mettere fretta: confrontare le tariffe anche sul Portale Offerte dell’Arera. Nessuno può interrompere la fornitura senza una richiesta del cliente o gravi morosità, precedute da comunicazioni ufficiali.

Diritto di ripensamento: entro 14 giorni si può annullare qualsiasi contratto firmato, senza fornire motivazioni. È sufficiente inviare una raccomandata A/R o una PEC.

In caso di attivazioni non richieste, si può inviare un reclamo scritto al fornitore e chiedere prova del contratto. Se il contratto è stato attivato senza autorizzazione, il consumatore non è tenuto a pagare.

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