
Urbanistica a Milano, oggi gli interrogatori per sei indagati eccellenti: accuse di corruzione e abusi edilizi
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Inchiesta sull’urbanistica milanese, sfilano davanti al gip i sei indagati per cui la Procura ha chiesto misure cautelari. Tra loro Marinoni, Scandurra, Tancredi e Catella
Giornata cruciale oggi al settimo piano del Palazzo di giustizia di Milano: si svolgono, a partire dalle 9.45, gli interrogatori di garanzia per i sei indagati al centro dell’inchiesta sull’urbanistica che sta scuotendo il sistema politico e amministrativo della città. Davanti al giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini compariranno, uno dopo l’altro, gli indagati per i quali la Procura ha chiesto misure cautelari — quattro in carcere, due ai domiciliari — con accuse che vanno dalla corruzione al falso, fino all’abuso edilizio e alla lottizzazione abusiva.
Il primo a essere ascoltato sarà Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione per il paesaggio in carica fino al 2024 su nomina del sindaco Giuseppe Sala, anche lui indagato. Secondo i pm, Marinoni avrebbe omesso di dichiarare i propri conflitti di interesse legati a incarichi ricevuti dagli stessi proponenti dei progetti che esaminava, in cambio di parcelle che supererebbero i 400mila euro. Al centro dei rapporti più stretti ci sarebbe l’architetto Federico Pella, anche lui oggi davanti al gip.
A seguire verrà interrogato Alessandro Scandurra, anche lui ex membro della Commissione, per il quale la Procura contesta tre episodi di corruzione. Toccherà poi a Giancarlo Tancredi, assessore uscente alla Rigenerazione Urbana, accusato di aver esercitato pressioni su Marinoni per ottenere pareri favorevoli su interventi che coinvolgevano figure di rilievo come Stefano Boeri e Manfredi Catella. Quest’ultimo, fondatore di Coima, si presenterà con una memoria difensiva per contrastare le accuse di corruzione mosse nei suoi confronti: per lui sono stati chiesti i domiciliari.
Chiudono la giornata l’architetto Pella e l’imprenditore Andrea Bezziccheri, titolare della società Bluestone, al quale la Guardia di finanza ha sequestrato 120mila euro in contanti nascosti in una cassetta di sicurezza. Entrambi sono destinatari di richiesta di custodia cautelare in carcere.
Gli interrogatori di oggi rappresentano il primo banco di prova per l’impianto accusatorio che descrive un sistema parallelo di gestione urbanistica — definito un vero e proprio “Pgt ombra” — piegato agli interessi di un ristretto gruppo di professionisti e imprenditori. Per la Procura, il Comune sarebbe stato trasformato da ente pubblico a strumento al servizio di dinamiche privatistiche e relazioni opache. Il giudice Fiorentini non ha scadenze immediate per decidere, ma il calendario feriale stringe i tempi per le prossime mosse dell’inchiesta.
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(con fonte AdnKronos)
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