Occhiuto si dimette e si ricandida: “Siano i calabresi a decidere”
Il governatore annuncia l’addio anticipato ma rilancia: “Non mi fermano con un’inchiesta, tornerò alle urne”
“In Calabria quando qualcuno prova a fare qualcosa di buono, c’è sempre chi vuole fermarlo”. È con queste parole che Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha annunciato in un video sui social le sue dimissioni anticipate. Ma non si tratta di un passo indietro: Occhiuto ha già annunciato la sua ricandidatura, rimettendo la scelta sul futuro della Regione nelle mani dei cittadini.
Il governatore ha scelto di girare il video nel cantiere della metropolitana di Catanzaro, simbolo – secondo lui – della Calabria che cambia. “Avrei potuto portarvi a Sibari, a Vibo, a Palmi, sulla statale 106, nei cantieri degli aeroporti… ovunque si lavora per cambiare questa terra. Eppure c’è chi vuole fermare tutto”.
“Non ce l’ho con i magistrati, ma con chi tifa contro la Calabria”
Al centro delle tensioni, un’inchiesta giudiziaria che ha creato un clima di stallo nella macchina amministrativa. Occhiuto lo chiarisce subito: “Non ho nulla contro la magistratura, che deve fare il suo lavoro con serenità. Io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere”. Ma il bersaglio del suo sfogo sono “i politici di secondo piano, quelli che non hanno mai fatto nulla per questa terra, e oggi tifano per il suo fallimento”.
E aggiunge: “Ce l’ho con chi usa le inchieste come clave per provare a decapitare politicamente chi sta cercando di cambiare le cose. Non sarà così”.
“Bloccata la Regione: nessuno firma più nulla”
Occhiuto descrive un contesto di paralisi amministrativa: “Nessuno si assume più responsabilità, tutto è fermo. È già successo: negli ultimi trent’anni, ogni presidente finiva coinvolto in un’inchiesta nell’ultimo anno di mandato, e si bloccava tutto. Poi magari veniva archiviato, ma la legislatura era già finita”.
La mossa a sorpresa: dimissioni e ritorno alle urne
Il governatore lancia così la sua sfida politica: “La Calabria non può permettersi di fermarsi ora. Ho deciso di dimettermi, ma anche di ricandidarmi. Saranno i calabresi a decidere: se vogliono che questo lavoro continui, o se tutto debba finire. Nessun altro potrà decidere per loro”.
Le elezioni anticipate si terranno nelle prossime settimane, con la Calabria chiamata ancora una volta a scegliere il proprio futuro.
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(con fonte AdnKronos)
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