
Meloni frena su scelta Macron: “Riconoscere la Palestina ora è un errore”
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La premier italiana ribadisce la sua posizione: riconoscere la Palestina ora rischia di minare la credibilità del processo di pace. “Non basta un atto simbolico”, avverte, prendendo le distanze dall’inquilino dell’Eliseo
Giorgia Meloni si dice favorevole alla creazione di uno Stato palestinese, ma frena sul riconoscimento immediato. La presidente del Consiglio italiano, in un’intervista a Repubblica, ha chiarito ancora una volta la sua posizione sulla crisi in Medio Oriente e sul processo di pace tra Israele e Palestina: “Riconoscere uno Stato che non esiste rischia di creare l’illusione che il problema sia stato risolto. Così si indebolisce il percorso reale verso la sua creazione”.
Meloni rivela di aver espresso questa linea sia in Parlamento che nelle interlocuzioni diplomatiche, inclusi i vertici con la stessa Autorità Palestinese e con il presidente francese Emmanuel Macron. “Capisco le buone intenzioni di Parigi, ma forzare i tempi può essere controproducente”, ha detto.
Il riferimento è alla decisione del presidente francese, che nelle scorse ore ha dichiarato la volontà della Francia di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina. Una mossa che ha sollevato forti reazioni internazionali: Israele ha condannato la scelta, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso forte contrarietà, allineandosi con la posizione del governo israeliano.
Meloni sottolinea di voler mantenere una posizione costruttiva e pragmatica: “Serve un processo politico serio, che coinvolga entrambe le parti e garantisca sicurezza sia ai palestinesi sia agli israeliani. Non ha senso partire dalla fine”.
Nel dibattito europeo, l’Italia resta quindi su una linea prudente, ribadendo il sostegno a una soluzione a due Stati, ma opponendosi a riconoscimenti “simbolici” che rischiano di aumentare la tensione senza incidere concretamente sul terreno.
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(con fonte AdnKronos)
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