
Trump: “L’Iran era a settimane dalla bomba”. L’Aiea smentisce
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Il presidente Usa insiste sulla minaccia nucleare iraniana e conferma il sostegno all’offensiva israeliana. Grossi (Aiea): “Nessuna prova di un’arma in costruzione”
Donald Trump ribadisce la linea dura: “L’Iran non può avere un’arma nucleare. Credo che la userebbe. Altri no, ma loro sì”, ha dichiarato dallo Studio Ovale, sottolineando di aver sempre sostenuto questa posizione, ben prima dell’attuale conflitto.
Secondo il presidente americano, Teheran era a “poche settimane” dal raggiungere la capacità bellica, fermata solo dall’operazione militare lanciata da Israele.
L’operazione Rising Lion e gli obiettivi israeliani
Dall’inizio della campagna militare, nella notte tra il 13 e il 14 giugno, le forze israeliane (IDF) hanno colpito strutture nucleari in Iran, tra cui Natanz, Isfahan e il sito ultra-protetto di Fordow. Quest’ultimo, scavato sotto una montagna, sarebbe inaccessibile senza l’uso delle bombe penetranti GBU-57, disponibili solo agli Stati Uniti.
Nessun via libera definitivo Usa all’intervento diretto
Secondo il Wall Street Journal, Trump ha approvato i piani d’attacco ma non ha ancora dato l’ordine esecutivo per un intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto. “Un accordo? È possibile”, ha dichiarato, lasciando intendere che l’azione americana potrebbe essere evitata solo in caso di completo smantellamento del programma nucleare iraniano.
L’Aiea frena: “Nessuna evidenza di un’arma”
A smontare la narrativa americana e israeliana è però Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). “Non possiamo affermare che ci sia stato un tentativo sistematico di costruire un’arma nucleare”, ha detto a Sky News.
Il rapporto citato da Israele evidenzia che l’Iran arricchisce uranio fino al 60%, un livello elevato e preoccupante, ma insufficiente per dichiarare l’esistenza di un programma bellico in corso. “Non abbiamo mai detto che stiano costruendo una bomba”, ha chiarito Grossi.
Teheran accusa Grossi: “Ha favorito Israele”
La replica iraniana è affidata a Mohammad Eslami, capo dell’Agenzia per l’energia atomica di Teheran. Eslami accusa Grossi di un atteggiamento “distruttivo” e di non aver tutelato il diritto dell’Iran a un programma nucleare pacifico.
Secondo Eslami, l’indecisione dell’Aiea “ha spianato la strada al regime israeliano per perseguire i suoi obiettivi illegali”. Teheran ribadisce che non cederà “a nessuna pressione o coercizione”.
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(con fonte AdnKronos)
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