Trump Jr. critica l’Europa e rilancia la nuova posizione Usa su Ucraina
L’amministrazione americana è pronta a mollare l’Ucraina e a Mosca la nuova posizione Usa piace molto… Moltissimo
Dal Forum di Doha arriva un nuovo affondo sulla posizione Usa su Ucraina. Donald Trump Jr., figlio maggiore del presidente americano, ha definito superata l’idea degli Stati Uniti come “l’idiota con il libretto degli assegni”, invitando l’Europa ad assumersi maggiori responsabilità nella gestione delle crisi internazionali. Il riferimento è alla recente Strategia per la sicurezza nazionale, che traduce il principio “America First” in politica estera e segna una distanza crescente tra Washington e il Vecchio Continente.
Secondo Trump Jr., la guerra tra Russia e Ucraina non rappresenta più “una priorità” per gli americani, mentre le operazioni contro i cartelli della droga nei Caraibi avrebbero un impatto più diretto sulla sicurezza interna. Per questo motivo, ha spiegato, il presidente potrebbe anche decidere di abbandonare il processo di pace in Ucraina, un’ipotesi che ha definito plausibile proprio per la natura “imprevedibile” del padre.
Le sue parole hanno trovato immediato consenso in Russia. Il Cremlino ha accolto con favore la nuova posizione Usa su Ucraina, sottolineando come i recenti segnali della Casa Bianca siano “in linea” con la visione di Mosca. Il portavoce Dmitry Peskov ha parlato di un “passo positivo”, rilevando che il documento elaborato dall’Amministrazione Usa abbandonerebbe la definizione della Russia come “minaccia diretta”, aprendo — almeno teoricamente — a un nuovo clima nei rapporti bilaterali.
Tuttavia, Mosca precisa che i cambiamenti dovranno essere profondi. Il consigliere presidenziale Yuri Ushakov ha affermato che il piano di pace attuale non può essere accettato senza “modifiche radicali” da parte degli Stati Uniti, pur riconoscendo le recenti dichiarazioni di Washington secondo cui un accordo potrebbe essere “vicino”.
Nel frattempo, il Cremlino ha rivolto anche una serie di raccomandazioni all’Europa, accusandola di declino economico, gestione inefficace dell’immigrazione, deindustrializzazione e censura diffusa. Un elenco di criticità che, secondo Mosca, il Vecchio Continente dovrebbe affrontare per “tornare grande”.
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(con fonte AdnKronos)
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