Evasione dal carcere di Bollate: 55enne non rientra dopo il lavoro esterno
La detenuta era autorizzata a lavorare fuori dal penitenziario. Il Sappe: “Serve ripensare le pene alternative”
Nuova evasione dal carcere di Bollate. Una detenuta di 55 anni, autorizzata a lavorare all’esterno della struttura, non è rientrata al termine del suo turno presso la ditta in cui era impiegata. A rendere noto l’accaduto è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
La donna, secondo quanto riferito, sta scontando una pena per reati gravi, tra cui rapina a mano armata, furto aggravato e violazione della legge sulle armi. Immediatamente dopo l’accertamento della mancata presenza, è stato allertato tutto il personale in servizio e fuori servizio per avviare le ricerche.
“La priorità ora è catturare l’evaso”, ha dichiarato Donato Capece, segretario generale del Sappe. “Ma occorre anche riflettere seriamente sull’automatismo con cui vengono concesse le pene alternative. Non può essere considerato un diritto, bensì un beneficio da meritarsi.”
Capece ha inoltre puntato il dito contro lo smantellamento progressivo delle politiche di sicurezza negli istituti penitenziari, che a suo avviso ha reso più vulnerabili le strutture e più frequenti gli episodi di evasione.
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(con fonte AdnKronos)
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