
Effetto Trump sui mercati: borse in calo dopo i nuovi dazi, crollo Asia ed Europa affonda
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Le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti scatenano il panico sui mercati: l’Asia crolla, l’Europa apre in forte ribasso e anche Wall Street si prepara a una giornata difficile
I mercati globali tremano dopo l’annuncio dei nuovi dazi imposti dal presidente americano Donald Trump. La decisione, che alimenta il timore di una guerra commerciale su larga scala e di un possibile rallentamento dell’economia mondiale, ha innescato un’ondata di vendite che non ha risparmiato nessuna piazza finanziaria.
Asia in rosso, l’Europa non regge il colpo
Le borse asiatiche hanno aperto la seduta con forti ribassi: in Cina è stata introdotta una tariffa aggiuntiva del 34% su alcune importazioni, mentre in Giappone la percentuale è del 24%. Il Nikkei 225 di Tokyo ha chiuso con un tonfo del 2,73% a 34.751 punti, trascinato giù dai timori per le ripercussioni sul commercio internazionale.
L’onda negativa ha travolto anche l’Europa: alla riapertura delle contrattazioni, Francoforte cede il 2,33%, Parigi perde il 2,20%, Madrid segna -1,45% e Londra lascia sul terreno l’1,48%. A Milano, il Ftse Mib crolla del 2,12%, scendendo a 37.673 punti nei primi minuti di scambi.
Wall Street resiste ma i future prevedono un calo
Curiosamente, Wall Street ieri ha chiuso in positivo, con il Dow Jones a +0,56%, l’S&P 500 a +0,67% e il Nasdaq in rialzo dello 0,87%. Tuttavia, gli indicatori per la giornata odierna sono tutt’altro che rassicuranti: i future sugli indici americani segnalano una possibile perdita fino al 3%, segno che gli investitori temono il contraccolpo delle nuove misure protezionistiche.
Il settore bancario sotto pressione, crollano Bper e Unicredit
A Piazza Affari, i titoli bancari sono tra i più penalizzati. In avvio di giornata, Bper Banca segna un crollo del 3,86%, seguita da Unicredit (-3,41%), Intesa Sanpaolo (-2,53%), Mps (-2,92%), Banco Bpm (-3,29%) e Mediobanca (-2,41%). L’incertezza legata ai dazi e alle possibili ripercussioni sul credito internazionale ha colpito duramente il comparto finanziario.
Stellantis soffre, l’energia tiene
Anche il settore automobilistico paga il prezzo delle tensioni commerciali: Stellantis perde il 2,18%, con il titolo che scende sotto la soglia dei 10 euro. In controtendenza, il comparto energetico mostra una relativa tenuta: Terna avanza dell’1,24%, seguita da Snam (+0,90%), Italgas (+0,83%) ed Hera (+0,64%).
Valute: l’euro guadagna terreno, dollaro in calo
Sul mercato valutario, l’euro approfitta della debolezza del dollaro, registrando un rialzo dello 0,80% a 1,0945 dollari. Il biglietto verde perde terreno anche nei confronti dello yen, cedendo l’1,2% a 147,55 yen per dollaro.
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(con fonte AdnKronos)
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