
Condizione Donne lavoratrici Italia: analisi difficoltà economiche, professionali e psicologiche
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L’indagine Eurispes evidenzia le sfide che le donne italiane affrontano tra lavoro, famiglia, salute mentale e difficoltà economiche, rivelando un quadro di precarietà e disuguaglianza persistente
La conquista, da parte delle donne, di posizioni e ruoli professionali sempre più rilevanti nel mondo del lavoro appare un fenomeno in costante evoluzione, anche se i tempi per una effettiva parità di opportunità sembrano dilatarsi. Alle donne italiane che lavorano, o che hanno lavorato in passato, è stato chiesto se hanno mai pensato di andare a lavorare all’estero, un’opzione valutata, più o meno concretamente, in quasi la metà dei casi. Alla base di questa scelta, soprattutto la ricerca di migliori condizioni economiche e stabilità lavorativa. Emerge dallo studio Eurispes sulle donne.
Una larga parte delle lavoratrici afferma di aver lavorato anche senza contratto (41,7%) e tre su dieci hanno lavorato anche in condizioni di scarsa sicurezza (ambienti non a norma, lavoro rischioso) e 1 su 5 in caso di necessità accetterebbe di lavorare in un luogo non sicuro. Il 52% delle donne che lavorano ritiene che la propria occupazione non consenta di fare progetti per il futuro e poco meno della metà (48%) afferma che non garantisca sicurezza alla propria famiglia. Più di una donna che lavora su quattro (26,4%) con la propria situazione lavorativa si trova costretta a chiedere aiuto alla propria famiglia d’origine o a rinunciare ad avere figli (17,2%).
Disagio Economico e Professionale
Ma il disagio non è solo economico: molte lavoratrici lamentano carichi troppo pesanti di lavoro (41,1%), rapporti conflittuali con i superiori (38,2%) e mancanza di tempo da dedicare a se stesse (37,8%). Circa un terzo indica come fattori negativi la difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia (33,8%), gli spostamenti casa-lavoro (33,6%), l’assenza di stimoli professionali (32%), mentre sono il 31,3% a dichiarare di avere rapporti conflittuali con i colleghi. Il 30,2% delle lavoratrici è in burn out, il 28,3% soffre l’insicurezza del posto di lavoro, il 26,1% ritiene che i propri diritti siano scarsamente tutelati e circa il 25,4% è preoccupata dalla precarietà del contratto; quasi un quarto (23,6%) sperimenta l’irregolarità nei pagamenti.
Mobbing e Molestie Sessuali: Fenomeni Allarmanti
Ben un terzo (33,3%) ha svolto un doppio lavoro, quasi una su 4 ha svolto un lavoro meno qualificato rispetto alle sue competenze, il 14,3% ha svolto un lavoro notturno. Il 13,9% ha lasciato il posto di lavoro perché vittima di mobbing, ovvero di comportamenti aggressivi e vessatori reiterati nel tempo da parte di colleghi e/o superiori; un ulteriore 17% ci ha pensato, ma non lo ha fatto, per un totale del 30,9% delle lavoratrici che hanno sofferto per forme di mobbing. L’assenza di un contratto ha spinto il 10,6% a lasciare il lavoro, mentre il 12,2% ha pensato di farlo. Il 4,9% ha lasciato il lavoro per molestie sessuali, ed un 11,7% ha pensato di farlo; il 16,6% delle lavoratrici si è dovuta, dunque, confrontare con questo reato particolarmente odioso.
Disagi Psicologici e Stress: Una Realtà Molto Diffusa
Circa un quinto delle donne, rileva l’Eurispes, è stata vittima di aggressività o ingiurie sui social/in rete (20,6%). Il 18,5% ha visto violata la propria privacy (con la pubblicazione di video/foto in cui era presente, senza aver dato il consenso). Ancora più allarmante il dato relativo al 14,3% di donne che riferiscono di aver subito cyberstalking.
Un non trascurabile 8,3% è stata vittima di revenge porn (la pubblicazione di sue foto/video intimi senza il suo consenso, per vendetta, ricatto, ecc.), reato particolarmente odioso.
Inoltre una donna su 4 (25,1%) almeno una volta ha ricevuto apprezzamenti fisici pesanti sul web o sui social; il 24,4% ha ricevuto esplicite proposte sessuali, il 18,6% è stata vittima di body shaming, ovvero critica o derisione del proprio corpo.
Benessere Psicologico: Ansia, Depressione e Insicurezza
Oltre un quinto (21,7%) delle intervistate dall’Eurispes ha dichiarato di aver assunto farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici nell’ultimo anno (non ne ha assunti il 78,3%). Gli ansiolitici ed i tranquillanti sono stati tra i farmaci psicotropi più comunemente utilizzati.
Quasi una donna su tre (31,7%) ha cercato supporto da uno psicologo. L’11,6% delle donne, inoltre, ha dichiarato di aver seguito sedute di terapia online.
L’indagine ha rilevato altri segnali di difficoltà emotive: in particolare, il 64,1% delle donne ha riferito di aver sperimentato, nel corso dell’ultimo anno di rilevazione, depressione, il 63,7% sbalzi d’umore, il 61,3% insonnia. Inoltre, sebbene non in percentuale maggioritaria, ben il 41,8% ha dichiarato di aver avuto crisi di panico.
Genitorialità e Rinunce: Un Prezzo Altissimo da Pagare
Con riferimento in particolare alle donne e alla loro esperienza di madri, l’indagine Eurispes ha esplorato il vissuto personale, le scelte difficili, le rinunce, la stabilità familiare. Sommando le risposte ‘abbastanza’ e ‘molto’, si vede che il 58,7% delle donne, come madre, ha fatto rinunce in ambito economico, il 56% ha rinunciato ai propri interessi e svaghi, il 55,3% ha sacrificato il tempo riservato alle relazioni con gli amici e alla cura di sé, il 52,7% ha sottratto tempo ed energie al rapporto di coppia e il 44,7% dichiara di aver rinunciato ad opportunità in ambito lavorativo.
La Maternità: Riflessioni sulla Parità e Ruolo Sociale
Per la maggioranza delle donne, dunque, la maternità ha comportato rinunce in quasi tutti gli ambiti della vita. Esplorando gli effetti della genitorialità sul rapporto di coppia, emerge come la maggioranza delle donne (61,5%) ritenga che la nascita del figlio abbia contribuito ad una maggiore unione nella coppia.
Inoltre, il 52,6% delle donne afferma di aver trovato un equilibrio nella gestione delle responsabilità di genitore. Il 46,3% delle donne ha riferito che lo stress legato ai nuovi impegni di genitori ha creato nervosismo nella coppia, mentre il 42% ha dichiarato di aver incontrato difficoltà nel coltivare il rapporto di coppia. Circa un terzo delle madri (32,6%) afferma di aver sofferto di depressione nella fase successiva alla nascita di un figlio.
Conclusioni: La Strada da Percorrere per la Parità e la Libertà
Il quadro descritto dallo studio Eurispes conferma l’esistenza di disuguaglianze e difficoltà persistenti per le donne in Italia, sia sul piano economico che psicologico e professionale. Nonostante i progressi, la strada verso una vera parità di opportunità sembra ancora lunga, richiedendo interventi sistemici e cambiamenti culturali per garantire una partecipazione equa e una vita dignitosa per tutte le donne.
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(con fonte AdnKronos)
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