Trump e il sogno di Gaza: una Palm Beach sul Mediterraneo
Il presidente Usa annuncia un piano straordinario (per lui) per la Striscia: “La possederemo e la renderemo incredibile”
Donald Trump ha un’idea “geniale” per Gaza… trasformarla nella “Riviera del Medio Oriente”. Niente più bombe, macerie e disperazione, ma hotel di lusso, campi da golf e magari pure un casinò con il suo nome in bella vista. Durante l’incontro con Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, il presidente americano ha annunciato che gli Stati Uniti potrebbero “prendere il controllo” della Striscia e trasformarla in un paradiso turistico. Come? Dettagli secondari.
“Ci lavoreremo, la possederemo”, ha detto Trump con la consueta sicurezza, senza però spiegare che fine farebbero i due milioni di palestinesi che vivono lì. Ma non è un problema, perché a detta sua la “massima leadership” mediorientale lo sosterrebbe. Peccato che Egitto e Giordania abbiano già detto di no all’idea di accogliere gli sfollati, e che i palestinesi sembrino per nulla entusiasti dell’ennesima trovata “made in Trump”.
Netanyahu, dal canto suo, ha mostrato interesse, definendo il piano una potenziale svolta storica. Peccato che l’Arabia Saudita, a cui Israele guarda per normalizzare i rapporti, abbia già fatto sapere che senza uno Stato palestinese non se ne fa nulla. Ma il tycoon tira dritto: Gaza sarà la nuova Palm Beach. Del resto, da uno come Trump che ha appena firmato l’uscita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, pensiamo possano interessare i diritti dei palestinesi quando si possono costruire resort di lusso?
Se queste sono le premesse, difficilmente vedremo nascere la fase due degli accordi per il cessate il fuoco.
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