
Terrorismo online: l’Isis continua a radicalizzare giovani e individui in crisi
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Casi recenti a New Orleans e Vienna confermano la minaccia crescente del jihadismo ‘fai-da-te’
L’Isis sta facendo breccia tra giovani e individui vulnerabili, sfruttando la loro disperazione e competenza informatica per alimentare l’auto-radicalizzazione. Secondo il Washington Post, questo processo riguarda sempre più uomini che negli ultimi anni hanno agito in nome dello Stato Islamico o ispirati dal suo messaggio, nonostante la fine del califfato autoproclamato cinque anni fa.
L’ultimo caso è quello di Shamsud-Din Jabbar, un cittadino americano che a Capodanno ha ucciso 14 persone travolgendole con un veicolo a New Orleans. Similmente, lo scorso agosto, il 19enne austriaco Beran Aliji ha tentato di organizzare un attacco al concerto di Taylor Swift a Vienna, poi sventato grazie al monitoraggio delle sue comunicazioni online da parte delle autorità.
Radicalizzazione ‘fai-da-te’ e il ruolo del web
In entrambi i casi, si osservano dinamiche di crisi personali e isolamento sociale che hanno portato i sospettati a cercare rifugio nelle reti virtuali legate all’Isis. Aliji, in particolare, era stato attirato da contenuti estremisti online e video violenti, trovando nelle chat room segrete dedicate allo Stato islamico una sorta di ispirazione e persino supporto pratico per pianificare il suo attacco.
L’Isis, a differenza di al-Qaeda, ha costruito una complessa infrastruttura online che incoraggia i seguaci ad agire in modo indipendente, senza bisogno di ordini diretti. Sebbene privo del califfato, il gruppo continua a operare attraverso cellule in varie regioni, dal Medio Oriente all’Asia meridionale, e a ispirare attacchi in tutto il mondo.
Giovani nel mirino: una minaccia crescente
Il fenomeno preoccupa particolarmente le agenzie di intelligence, poiché i sospetti radicalizzati stanno diventando sempre più giovani. Aliji, ad esempio, fa parte di una nuova ondata di adolescenti che consumano avidamente video dell’Isis, considerandone i membri come modelli di riferimento. Nonostante gli sforzi per bloccare i contenuti, oggi è più facile per i giovani esperti di tecnologia accedere a materiale propagandistico dell’Isis. I funzionari antiterrorismo segnalano un aumento allarmante di adolescenti che guardano video di esecuzioni e seguono influencer estremisti già in tenera età.
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(con fonte AdnKronos)