Biden concede la grazia “totale e incondizionata” al figlio Hunter: Trump critica duramente
Il presidente giustifica la decisione parlando di “persecuzione politica”. Trump e i repubblicani denunciano un “abuso di potere”
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato oggi la concessione di una grazia presidenziale “totale e incondizionata” per suo figlio Hunter Biden. Quest’ultimo era stato condannato lo scorso giugno per possesso illegale di armi e a settembre aveva ammesso reati fiscali per evitare una pena detentiva. Biden ha definito le accuse contro il figlio un “errore giudiziario” orchestrato dai suoi rivali politici.
“Quando è troppo, è troppo”
In un comunicato stampa, Biden ha dichiarato: “Ho sempre rispettato l’indipendenza del Dipartimento di Giustizia, anche quando ho visto mio figlio essere perseguito in modo selettivo e ingiusto. Hanno cercato di distruggere lui per colpire me, ma non c’è motivo di credere che si fermeranno qui. Quando è troppo, è troppo”.
Biden ha inoltre ironizzato sul fatto che le accuse contro Hunter siano emerse dopo che alcuni avversari politici avevano istigato indagini al Congresso per attaccarlo e ostacolare la sua presidenza.
Trump: “Un abuso di potere”
La decisione ha scatenato immediate reazioni politiche. Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti dopo le recenti elezioni, ha criticato duramente la mossa definendola un “abuso e un errore giudiziario”. Sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha commentato: “Il perdono di Hunter include anche i sei ostaggi di gennaio imprigionati per l’assalto al Campidoglio? Questa è un’ingiustizia assoluta”.
Anche Steven Cheung, futuro direttore delle comunicazioni della Casa Bianca sotto l’amministrazione Trump, ha accusato i democratici di aver “armato il sistema giudiziario” per condurre una “fallimentare caccia alle streghe” contro Trump e i suoi sostenitori.
Le accuse contro Hunter Biden
Hunter Biden era stato condannato in Delaware per tre reati legati all’acquisto di un’arma nel 2018. In quell’occasione aveva dichiarato falsamente, sul modulo di acquisto, di non essere un consumatore di droghe. Inoltre, a settembre aveva ammesso nove reati fiscali a Los Angeles, rischiando fino a 42 anni di carcere complessivi. Tuttavia, secondo le linee guida federali, Hunter avrebbe potuto evitare la detenzione.
La decisione di Biden ha riacceso il dibattito politico sul ruolo della giustizia negli Stati Uniti e potrebbe segnare uno dei primi scontri della nuova amministrazione Trump con l’opposizione democratica.
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(con fonte AdnKronos)
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