Usa: impennata delle vendite della pillola abortiva dopo la vittoria di Trump
Le donne americane temono restrizioni imminenti e si affrettano a fare scorta di pillole abortive
Dopo la vittoria elettorale di Donald Trump, negli Stati Uniti si è registrata un’impennata delle vendite della pillola abortiva. Le donne americane temono che, una volta insediato alla Casa Bianca il 20 gennaio, il presidente possa firmare un decreto che limiti la vendita del farmaco, annullando le misure adottate da Joe Biden per difendere il diritto all’aborto, sotto attacco in numerosi Stati a guida repubblicana.
Aid Access, una delle principali fornitrici di pillole abortive, ha reso noto di aver ricevuto 10.000 richieste del farmaco nelle 24 ore successive alla vittoria di Trump, un numero circa 17 volte maggiore rispetto alle 600 richieste giornaliere che riceve in media. Just the Pill, una non-profit che prescrive la pillola abortiva tramite visite in telemedicina, ha dichiarato che delle 125 richieste ricevute tra mercoledì e venerdì, 22 provenivano da donne non in stato di gravidanza che volevano fare “una scorta”.
Plan C, che fornisce informazioni sull’accesso alla pillola abortiva, ha registrato 82.000 visite sul suo sito mercoledì scorso, contro una media giornaliera di 4-5.000. “La gente capisce che la minaccia è molto concreta e che la minaccia ai diritti all’aborto da parte dell’amministrazione Trump è terribile”, spiega Brittany Fonteno, presidente della National Abortion Federation, sottolineando la grande preoccupazione riguardo alla possibilità di ricevere l’assistenza necessaria.
Trump ha assunto una posizione ambigua sull’aborto: da una parte si definisce il “presidente più pro-life della storia”, rivendicando la nomina dei tre giudici che hanno abolito il diritto costituzionale all’aborto, dall’altra afferma che porrà il veto a una legge federale che limiti o vieti del tutto l’interruzione di gravidanza.
Gruppi antiabortisti, spesso legati alla destra cristiana, hanno avviato cause per limitare l’accesso al mifepristone, uno dei due farmaci usati come pillola abortiva, sostenendo che è poco sicuro, nonostante la comunità scientifica abbia smentito tali tesi. La Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, ha respinto all’unanimità la richiesta di vietare l’acquisto online e la ricezione per posta del mifepristone, ma solo per una questione formale, lasciando aperta la possibilità di future contestazioni.
Nel 2023, Biden ha firmato un decreto che permette alle farmacie di vendere il mifepristone online e inviarlo via posta.
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(con fonte AdnKronos – la foto è puramente illustrativa senza riferimento alcuno)
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