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Google dovrà pagare 2,4 miliardi di euro per abuso di posizione dominante; la Corte conferma anche la decisione di recuperare aiuti illegali concessi all’Irlanda ad Apple

Testo: La Corte di Giustizia dell’Ue ha confermato la multa di 2,4 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Europea a Google per abuso di posizione dominante. La Commissione aveva stabilito che Google favoriva il proprio servizio di comparazione di prodotti nei risultati di ricerca, penalizzando i concorrenti. Google e Alphabet hanno visto respinto il loro ricorso, e la Corte ha confermato l’ammenda, con Alphabet ritenuta responsabile per 523 milioni di euro.

Nel dettaglio, la Commissione aveva rilevato che Google, in 13 Paesi dello Spazio Economico Europeo (SEE), privilegiava il proprio comparatore di prodotti rispetto a quelli concorrenti, visualizzando i risultati del proprio servizio in modo più prominente e visivamente attraente. I concorrenti apparivano solo come link generici, retrocessi dagli algoritmi di ricerca. Il Tribunale dell’Ue aveva parzialmente annullato la decisione, ritenendo non dimostrati effetti anticoncorrenziali sul mercato della ricerca generale, ma la Corte ha confermato la valutazione che Google aveva adottato comportamenti discriminatori.

In risposta alla sentenza, un portavoce di Google ha dichiarato: “Siamo delusi dalla decisione. Abbiamo modificato il nostro approccio nel 2017 e questo ha funzionato con successo per oltre sette anni, generando miliardi di clic per oltre 800 servizi di comparazione prezzi”.

In un’altra sentenza, la Corte di Giustizia ha annullato la decisione del Tribunale dell’Unione Europea riguardante gli accordi fiscali tra Irlanda e Apple. La Corte ha confermato la decisione della Commissione Europea del 2016, che aveva stabilito che l’Irlanda aveva concesso aiuti illegali a Apple, da recuperare. Apple ha espresso delusione, sottolineando che la questione riguarda il governo a cui le tasse devono essere pagate, e non l’ammontare delle tasse stesse.

Apple ha ribadito di aver pagato oltre 20 miliardi di dollari di tasse agli Stati Uniti sui profitti che, secondo la Commissione, avrebbero dovuto essere tassati in Irlanda. Ha inoltre sostenuto che i profitti erano già tassati negli Stati Uniti e che l’Irlanda e gli Stati Uniti sono d’accordo su questo punto. Durante il decennio oggetto dell’indagine, Apple ha pagato 577 milioni di dollari in tasse al fisco irlandese, in linea con le leggi fiscali locali.

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(con fonte AdnKronos)

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