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Cresce la pressione internazionale per un accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Netanyahu accusato di ostacolare i progressi, mentre gli USA insistono per una rapida risoluzione

Sono 109 gli ostaggi ancora trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre in Israele. Il portavoce delle forze israeliane (IDF), Daniel Hagari, ha confermato che non tutti potranno essere riportati a casa attraverso operazioni di salvataggio, nonostante l’impegno continuo dell’esercito. Domenica scorsa, i militari israeliani hanno recuperato i corpi di sei ostaggi, trovati in un tunnel sotterraneo nella zona di Khan Younis. Tra le vittime identificate ci sono Yagev Buchshtab, Alexander Dancyg, Avraham Munder, Yoram Metzger, Chaim Peri e il britannico-israeliano Nadav Popplewell.

Mentre continuano le ricerche e i tentativi di salvataggio, domani e venerdì al Cairo si terranno nuovi negoziati per cercare un accordo su un cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi. Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha dichiarato che i colloqui mirano a trovare una soluzione condivisa, ma il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso dubbi sulla possibilità di un accordo, ribadendo la determinazione di Israele a non abbandonare i corridoi strategici di Philadelphi e Netzarim, nonostante le pressioni internazionali.

Hamas, da parte sua, ha accusato Netanyahu di bloccare i progressi nei negoziati, affermando in una nota che il gruppo ha mostrato flessibilità e che è il premier israeliano a imporre nuove condizioni. Gli Stati Uniti, attraverso il segretario di Stato Antony Blinken, hanno esortato entrambe le parti a concludere un accordo rapidamente, confermando che Israele ha accettato una proposta ponte e spera che Hamas faccia lo stesso.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha accusato Hamas di tirarsi indietro dall’accordo, mentre il gruppo ha definito “fuorvianti” le dichiarazioni del leader americano, sostenendo di essere impegnato a porre fine all’aggressione contro Gaza. Intanto, la tensione cresce e la comunità internazionale continua a fare pressione per una risoluzione pacifica del conflitto.

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(con fonte AdnKronos)

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