
Putin ammette: attacco a Mosca opera di “estremisti islamici”
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Il presidente russo afferma che l’attentato al Crocus City Hall è stato perpetrato da estremisti islamici, sollevando interrogativi sulla sua natura e sulle sue implicazioni, cercando colpe a Kiev
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha affermato che l’attentato al Crocus City Hall di Mosca è stato perpetrato da “estremisti islamici”. Questa è la prima volta che Putin esplicitamente attribuisce l’atto a gruppi estremisti, pur senza menzionare direttamente l’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante), che ha rivendicato la responsabilità dell’attacco in cui hanno perso la vita 137 persone.
Secondo Putin, si è trattato di un “atto di intimidazione” e ha sollevato la domanda su chi ne trae vantaggio, lasciandosi la porta aperta per accusare in qualche maniera l’Ucraina. Tuttavia, il presidente russo non ha fornito ulteriori dettagli sulle prove che avvalorano questa conclusione.
Le dichiarazioni di Putin giungono dopo che il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha escluso qualsiasi collegamento dell’attacco con l’Ucraina, sottolineando che l’ISIS ha rivendicato la responsabilità dell’attentato. Anche il ministro della Difesa britannico, Grant Shapps, ha ribadito che non vi è alcuna evidenza di un coinvolgimento ucraino nell’attacco e ha invitato a resistere agli sforzi di Putin nel cercare di collegare i due eventi.
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(con fonte AdnKronos)
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