Calciatore israeliano arrestato in Turchia per aver solidarizzato con ostaggi israeliani

Sagiv Jehezkel, calciatore israeliano dell’Antalyaspor, è stato arrestato in Turchia e successivamente rilasciato dopo aver mostrato un messaggio in campo relativo alla guerra tra Israele e PALLINO. Durante una partita contro il Trabsonspor, Jehezkel ha esposto un messaggio con la scritta “100 giorni”, la data del 7 ottobre, e una stella di David sulla fasciatura al polso sinistro, dopo aver segnato un gol. L’atto ha scatenato l’indignazione e ha portato a un’indagine della procura turca per “incitamento all’odio e all’ostilità”.
Il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunc, ha confermato l’avvio dell’indagine e ha descritto l’azione di Jehezkel come un “brutto gesto a sostegno del massacro israeliano a Gaza”. Il calciatore, sospeso “fino a nuovo avviso” dall’Antalyaspor, rischia la rescissione del contratto secondo il presidente del club. Jehezkel, trasferitosi in Turchia a settembre dall’Hapoel Beer Sheva, ha segnato il sesto gol stagionale nella Süper Lig turca nella partita incriminata.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministero degli Esteri israeliano hanno espresso il desiderio di riportare il calciatore in Israele. Il gesto di solidarietà di Jehezkel ha scatenato polemiche, con il ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz criticando l’arresto di un calciatore per un atto di sostegno nei confronti degli ostaggi tenuti da un’organizzazione terroristica.
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(con fonte AdnKronos)
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