
Proposta legge a tutela e promozione lingua italiana: sanzioni per il suo mancato utilizzo
La proposta di legge di Fratelli d’Italia, a prima firma Rampelli, prevede multe che vanno da 5.000 a 100.000 euro per coloro che non utilizzano la lingua italiana nella fruizione di beni e servizi, nell’informazione e nella comunicazione, nelle attività scolastiche e universitarie, nei rapporti di lavoro e nelle strutture organizzative degli enti pubblici e privati. Ci sono otto articoli che garantiscono la tutela, la valorizzazione e l’uso della lingua italiana, comprese le sanzioni.
L’obbligo di utilizzare la lingua italiana parte dagli enti pubblici, ma anche i privati non fanno eccezione: le sigle e le denominazioni delle funzioni ricoperte nelle aziende che operano nel territorio nazionale devono essere in lingua italiana, così come i regolamenti interni e i documenti destinati ai dipendenti. Gli enti pubblici e privati sono tenuti a presentare in lingua italiana qualsiasi descrizione, informazione, avvertenza e documentazione relativa ai beni materiali e immateriali prodotti e distribuiti sul territorio nazionale. Inoltre, ogni tipo e forma di comunicazione o di informazione presente in un luogo pubblico o in un luogo aperto al pubblico o derivante da fondi pubblici e destinata alla pubblica utilità deve essere trasmessa in lingua italiana.
La proposta di legge è motivata dalla necessità di evitare il rischio di estinzione della lingua italiana. Secondo le stime più recenti, dal 2000 ad oggi il numero di parole inglesi confluite nella lingua italiana scritta è aumentato del 773%, il che viene considerato una “infiltrazione eccessiva di parole mutuate dall’inglese”. Ci sono anche “forestierismi ossessivi” che rischiano di portare alla scomparsa graduale dell’uso della lingua italiana.
Inoltre, la proposta sostiene che chi parla solo italiano oggi rischia il fallimento dell’incomunicabilità. Non è più ammissibile utilizzare termini stranieri quando esiste una corrispondenza italiana pienamente esaustiva. Il Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana sarà responsabile del controllo, concepito come un organismo di ausilio al Governo nazionale. La violazione degli obblighi previsti dalla legge comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa che va da 5.000 euro a 100.000 euro.
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(con fonte AdnKronos)
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