
Scioperi, cancellazioni e ritardi: un incubo per i passeggeri degli aeroporti
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Doveva essere l’estate del grande rilancio post Covid. Sta diventando, invece, una delle estati più nere per gli aeroporti, soprattutto in Europa. Tra scioperi, cancellazioni e ritardi, le compagnie aeree non riescono a sostenere l’aumento della domanda e stanno pagando un prezzo più alto del previsto alle strategie sbagliate durante il difficile passaggio della pandemia. E a rischio ci sono anche le vacanze dei passeggeri.
Ma cosa sta succedendo? I servizi di terra negli hub sono sovraccarichi, per cui gli aerei devono aspettare e i bagagli vengono lasciati indietro. Il portavoce della compagnia tedesca ha spiegato che saranno cancellati soprattutto i collegamenti brevi verso destinazioni all’interno della Germania o verso paesi esteri vicini, per i quali esistono valide alternative. I voli verso le destinazioni di vacanza saranno cancellati solo in casi eccezionali.
Le oggettive, pessime, condizioni di lavoro stanno provocando anche le proteste dei lavoratori. Domenica 17 luglio si fermeranno per 4 ore i controllori di volo Enav. Lo sciopero nazionale è stato indetto per protestare soprattutto contro “il pesante e cronico sotto organico in cui si trova ad operare l’Ente soprattutto in questo particolare momento di ripresa del traffico aereo”. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti spiegano: “Assistiamo a un pesante degrado delle relazioni industriali dovuto soprattutto ad una manifesta incapacità comunicativa e di gestione del personale”. Il 17 luglio si fermano anche i piloti e assistenti di volo Easyjet, Volotea, Ryanair, Malta Air e Crewlink.
E’ intervenuto il Garante sugli scioperi per ricordare che “una volta proclamato lo sciopero, rimane per i soggetti che lo hanno indetto un dovere di vigilanza sui propri iscritti, affinché l’astensione si svolga effettivamente nel pieno rispetto della richiamata normativa”. In particolare, considerata l’elevata concentrazione di astensioni proclamate per la giornata del 17 luglio, “è necessario che si svolgano esclusivamente nell’arco temporale previsto, in modo che il servizio possa essere prontamente ripreso a conclusione dello sciopero”. Il Codacons, però, avverte: “Tutti i cittadini che dovessero subire ripercussioni sul fronte delle vacanze estive, come l’impossibilità di raggiungere il luogo di villeggiatura o la perdita di giorni di vacanza, potranno agire contro le compagnie aeree e chiedere un risarcimento fino a 5mila euro ciascuno”.
(AdnKronos)
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