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“Negli ultimi anni c’è una consapevolezza dell’importanza di aumentare in maniera significativa le superfici vegetali nelle città italiane, ne ho riscontro diretto lavorando in molte città del nord, del sud e del centro. E’ un aspetto che è diventato centrale nelle agende delle pubbliche amministrazioni locali”. Ad affermarlo all’Adnkronos è l’architetto Stefano Boeri, famoso in tutto il mondo per il ‘bosco verticale’, il grattacielo green di Milano che sta replicando in varie parti del mondo.

Architetture verdi e forestazione urbana sono le linee impresse dai progetti di Boeri con i suoi studi a Milano, a Shangai e Tirana, in tutto circa 100 persone. “Le cose stanno cambiando in Italia – aggiunge- ad esempio nel progetto che stiamo realizzando a Genova sotto il ponte San Giorgio di Renzo Piano, la forestazione ha una grande importanza. Oggi c’è una sensibilità nuova e credo sia arrivato davvero il momento di trasformare questa sensibilità in un miglioramento effettivo degli spazi urbani”.

“L’ultimo progetto che abbiamo presentato è a Cagliari e riguarda il fronte mare, uno dei luoghi più importanti non solo del capoluogo sardo e di tutta la Sardegna ma in quanto è uno dei grandi affacci dell’Europa sul Nord Africa. La nostra proposta prevede un grande intervento di ‘demineralizzazione’ che consiste nel togliere asfalto, cemento, vetro, per introdurre superfici verdi, ed è un lavoro che stiamo portando avanti in tutta l’area a sud di Salerno, a Riccione, a Lampedusa e in molte altre parti del centro e del nord Italia”.

Spesso si tratta di ‘rubare’ spazio all’asfalto in favore degli alberi. “Nelle nostre città circa il 70, 75% della superficie delle strade e delle piazze occupato da automobili in sosta che significa lamiere che spesso sono ferme perché magari vengono usate una volta a settimana, e che d’estate si arroventano e quindi moltiplicano il calore, del resto il rapporto che abbiamo tra cittadini e numero di automobili in Italia è inconcepibile e andrà cambiato. Dobbiamo capire che per vivere meglio dobbiamo ridurre drasticamente il numero di macchine parcheggiate a raso nelle città e sostituirle con filari di alberi e verde. E’ un processo graduale che non si fa da un giorno all’altro ma va fatto”.

“E’ chiaro che la mobilità pubblica sia di superficie che sotterranea è fondamentale per migliorare la qualità della vita e per ridurre il parco macchine. – aggiunge Boeri – Quindi l’ombreggiamento è legato sicuramente alla mobilità e anche all’energia e all’inquinamento visto che gli alberi assorbono il micro particolato prodotto per la gran parte dal traffico urbano”.

“Il Bosco Verticale – spiega – è un progetto sostenibile e stiamo lavorando molto per rendere più accessibile questa tipologia di architettura verde in altezza, perché penso che la vera grande sfida del futuro sarà di rendere accessibile a tutti edifici alti, verdi e autosufficienti dal punto di vista energetico”.

“Ad esempio, a Eindhoven in Olanda, abbiamo realizzato più di un anno fa un bosco verticale per il social housing che oggi è affittato a studenti e giovani coppie”. Dopo aver realizzato il primo bosco verticale a Milano ora Boeri lo sta portando avanti in Italia e in vari angoli del mondo, ne ha realizzati e sta realizzando alcuni in Olanda, due in Cina, ancora in varie capitali come San Paolo del Brasile, Il Cairo, Losanna, Parigi, Tirana, Shangai, a Losanna in Svizzera e in Messico, con più di 20 cantieri aperti. Tuttavia, non va trascurato un aspetto che il verde nelle città poi va mantenuto. “Qualsiasi intervento di piantumazione richiede una manutenzione” sottolinea spiegando che il progetto ‘Forestami’, di cui Boeri è presidente del comitato scientifico, oltre a piantare 3 milioni di alberi nell’area metropolitana di Milano in 133 comuni entro il 2030, prevede che le piante siano seguite per cinque anni.

“Ora è un momento difficilissimo per la siccità e cerchiamo di fare il possibile per fare arrivare l’acqua agli oltre 340mila alberi già posizionati ma con la competenza dei botanici si riescono a introdurre le piante giuste nei diversi luoghi”. Quanto ai fondi del Pnrr, Boeri che fa parte del comitato che ha dato le linee di indirizzo al bando per realizzare 216 nuove scuole, dice che “il tema del rapporto con la natura è uno dei punti forti” e comunque sottolinea come sia “importante costruire edifici pubblici ‘green’ che siano autosufficienti da un punto di vista energetico, realizzati in legno quindi antisismici e con aree verdi: sono gli ingredienti fondamentali di una nuova architettura che fa i conti con la crisi climatica e la qualità dell’aria”.

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(AdnKronos)

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