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Torna a salire la tensione tra Ucraina e Russia. Gli Stati Uniti non credono al ritiro delle truppe di Mosca. Anzi secondo la Nato la Russia ha incrementato di almeno 7mila unità la sua presenza lungo il confine ucraino. Prevista per oggi una riunione del Consiglio europeo sulla crisi ucraina. Mentre il ministro degli esteri Di Maio sarà da Lavrov.

ORE 16.30 – La Russia continua ad avere un numero sufficiente di forze sul confine con l’Ucraina ed a costituire quindi una minaccia. Lo ha detto Olaf Scholz dopo i colloqui oggi a Bruxelles con gli altri leader della Ue sulla crisi. “Questa è una minaccia e rimane una situazione di minaccia, non bisogna essere ingenui”, ha detto il cancelliere tedesco ribadendo la strategia doppia da seguire con la Russia, da una parte minacciare le sanzioni, dall’altra ribadire la disponibilità al dialogo.

ORE 16.15 – Joe Biden ritiene che la minaccia di un’invasione russa dell’Ucraina sia “molto elevata”. Rispondendo alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca, il presidente americano ha detto che Mosca sta muovendo le sue truppe e potrebbe essere impegnata in una operazione “false flag”, per creare il pretesto per intervenire. Alla domanda se pensa che la Russia attaccherà, Biden ha detto “penso di si, non ora – ha aggiunto – nel giro di diversi giorni”. Allo stesso tempo ha risposto “sì” a chi gli chiedeva se pensa che una soluzione diplomatica sia ancora possibile”.

ORE 16.00 – “La parte orientale dell’Ucraina è dove ci sono combattimenti da un paio d’anni. Alcune fonti ci dicono che si stanno intensificando proprio ora”. Lo dice il premier polacco Mateusz Morawiecki, a Bruxelles a margine del Consiglio Europeo straordinario sulla crisi tra Russia e Ucraina. “Stiamo tentando di avere una de-escalation – prosegue – ma se vediamo chiare provocazioni da parte della Federazione Russa, dobbiamo essere pronti a rispondere. Dobbiamo sperare per il meglio, ma prepararci al peggio”, conclude.

ORE 15.55 – La Russia anticipa che sarà costretta a una ‘risposta tecnico militare’ alla mancanza di risposta da parte degli Stati Uniti alle richieste di garanzie sulla sicurezza in Europa. Nel messaggio di dieci pagine inoltrato agli Stati Uniti nel quadro di questo negoziato, si sottolinea che non è stata pianificata una invasione dell’Ucraina. “In assenza di disponibilità da parte degli Stati Uniti a concordare garanzie solide e giuridicamente vincolanti per la nostra sicurezza da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, la Russia sarà costretta a rispondere, anche attuando misure tecnico militari”, si legge nel documento, anticipato da Kommersant.

ORE 15.50 – “Il nostro obiettivo è trasmettere la gravità della situazione. Le prove sul terreno sono che la Russia si muove verso un’imminente invasione”. Lo ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, spiegando perché è stato deciso, all’ultimo minuto, che oggi fosse il segretario di Stato, Antony Blinken, ad intervenire al Consiglio di Sicurezza. L’ambasciatrice ha detto di essere stata lei a chiedere a Blinken di parlare perché “questo è un momento cruciale”.

ORE 15.45 – Il bombardamento di un asilo nella regione di Luhansk è, secondo il Premier britannico Boris Johnson, una “operazione sotto falsa bandiera messa a punto per screditare gli ucraini, per creare il pretesto, per una azione russa”. “Temiamo molto che nei prossimi giorni vedremo molte di queste operazioni”, ha aggiunto, nel corso di una visita alla base aerea di Waddington.

ORE 15.30 – “Se ci sarà un’aggressione” della Russia nei confronti dell’Ucraina, “convocherò immediatamente un Consiglio Affari Esteri e sono sicuro, anche se serve l’unanimità, che il Consiglio approverà le sanzioni”. Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del summit Ue-Unione Africana. “Nell’attuale situazione non parliamo degli accordi di Minsk – prosegue – ma delle preoccupazioni per la sicurezza del confine. Sono iniziati pesanti bombardamenti. Crediamo tuttora nel processo diplomatico. Abbiamo già preparato un pacchetto completo di sanzioni, ci ho lavorato con gli Usa: abbiamo un pacchetto molto duro. Sono pronto a presentarlo al Consiglio: lo farò il prima possibile”, conclude.

ORE 15.20 – “Possiamo confermare che abbiamo ricevuto una risposta da parte della Federazione russa. E’ stata consegnata oggi al nostro ambasciatore a Mosca, John Sullivan”. E’ quanto ha dichiarato una fonte del dipartimento di Stato Usa, riporta la Cnn. Durante la conferenza stampa oggi con Luigi di Maio, Sergei Lavrov aveva anticipato che oggi sarebbe avvenuta la consegna della risposta russa alle proposte scritte presentate tre settimane fa dagli Stati Uniti riguardo alle richieste di garanzie di sicurezza della Russia.

ORE 15.15 – La Russia espelle il numero due dell’ambasciata americana a Mosca, Bart Gorman. Ne dà notizia l’agenzia Sputnik. Gli Stati Uniti promettono di rispondere alla decisione, fa sapere il portavoce della rappresentanza americana.

ORE 15.00 – “Non abbiamo prove del ritiro di truppe” russe “dai confini dell’Ucraina. Abbiamo evidenze invece di un aumento delle ostilità in alcune parti del confine, esattamente nei luoghi che ho visitato all’inizio di gennaio, dove non c’era stata alcuna attività militare negli ultimi mesi”. Lo sottolinea l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo informale e del summit Ue-Unione Africana, a Bruxelles. “Nelle ultime ore – continua – ci sono stati pesanti tiri di artiglieria e combattimenti. Abbiamo anche notato molta disinformazione dal lato russo per creare un’atmosfera di presunte aggressioni contro la popolazione russa in questa parte dell’Ucraina. La Duma ha anche votato di chiedere al presidente Vladimir Putin di riconoscere le due repubbliche” filorusse dell’Ucraina Orientale. “Tutto il pacchetto aumenta le nostre preoccupazioni”, conclude.

ORE 14.45 – Ai confini tra Russia e Ucraina “sostanzialmente la situazione è quella di qualche giorno fa. Questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sembrano essere presi seriamente, dobbiamo rimanere pronti ad ogni eventualità”. Lo dice il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine del Consiglio Europeo informale sulla crisi ucraina, a Bruxelles. Ieri sera Draghi ha incontrato a Parigi il presidente Emmanuel Macron per un vertice sull’Africa, in vista del summit Ue-Ua di oggi.

ORE 14.40 – “Esortiamo la Russia alla de-escalation, abbiamo bisogno di effetti visibili e tangibili sul terreno”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, parlando a Bruxelles al termine della riunione informale dei leader dei Ventisette dedicata alla crisi ucraina. Riunione dalla quale emersa “unità perfetta tra i partner Ue e della Nato”, ha sottolineato Michel, assicurando l’impegno a proseguire “gli sforzi diplomatici per arrivare a risultati tangibili più positivi”.

ORE 14.30 – Kiev nega il ritiro di truppe russe al confine, rivendicato da Mosca. “Questa mattina, secondo un rapporto della direzione generale di Intelligence del ministero della Difesa, purtroppo non si è registrato il ritiro di truppe annunciato dalla Russia”, ha detto il ministro della Difesa di Kiev, Alexei Reznikov, citato dall’agenzia Rbc-Ucraina. A suo dire, si stanno ritirando solo piccole unità, non sufficienti per parlare di “ritiro totale né sostanziale”. Reznikov ha sottolineato come questo “coincida con le dichiarazioni di ieri degli Stati Uniti, secondo cui non c’è un vero ritiro delle truppe”.

ORE 14.25 – Le presunte notizie di “attività militari non normali” in Donbass sono un “palese tentativo” della Russia di “creare pretesti per l’invasione” dell’Ucraina. Lo ha detto la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, sottolineando, in un tweet, che questo tipo di azioni vengono “direttamente dal copione della Russia”.

ORE 14.20 – La Nato “è preoccupata” che la Russia cerchi di mettere in scena un pretesto per un attacco armato contro l’Ucraina ma “le intenzioni della Russia non sono chiare”. “Non sappiamo cosa accadrà, non sappiamo quali siano le intenzioni dell Russia, ma solo che hanno ammassato la più grande forze mai vista in decenni intorno all’Ucraina, e che ci sono molti funzionari dell’intelligence che operano in Ucraina e nel Donbass”, ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ribadendo la disponibilità dell’Alleanza a sedersi a un tavolo negoziale con la Russia.

ORE 14.09 – “La pace è difficile, ma la guerra non è inevitabile”. Citando una frase di Henry Truman, presidente Usa all’epoca della costituzione della Nato, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha descritto l’attuale situazione nel confronto con la Russia. “La guerra può ancora essere evitata”, ha sottolineato, è una strada “difficile”, che però “vale la pena” di seguire. In ogni caso, ha aggiunto, la Nato rimane “salda”. “Non ho mai visto l’Alleanza più rilevante, unita e risoluta di quanto sia oggi”, ha detto il capo del Pentagono, in riferimento alla sua lunga carriera militare.

ORE 14.02 – La Nato non sta assistendo ad un ritiro delle forze russe, ma “al contrario” rileva un ulteriore incremento dei 150mila militari russi già impegnati ai confini dell’Ucraina, ha affermato ancora il segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin. Alcune di queste truppe russe, ha detto il capo del Pentagono, si stanno ulteriormente “avvicinando” al confine, mentre ci sono segnali che le forze navali russe nel Mar Nero si stiano preparando agire. Citando la sua esperienza di ex militare, Austin ha spiegato che “non si fanno queste cose senza motivo”, e se sei sul punto di ritirarti e andare a casa”

ORE 13.56 – Sulla crisi tra Russia e Ucraina si registra una “unità impeccabile” tra Ue e Nato. Lo sostiene il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, che ribadisce il “sostegno” dell’Ue all’Ucraina. L’Unione è “decisa e risoluta in difesa dei nostri valori”.

ORE 13.53 – Sono arrivati i primi militari Usa in Slovacchia per partecipare a una esercitazione della Nato proprio durante le crescenti tensioni con la Russia per l’Ucraina. Un portavoce del ministero della Difesa slovacco ha confermato alla Dpa che un convoglio con circa 200 militari americani, partito dalla Germania, ha attraversato la notte scorsa il confine con la Repubblica Ceca.

ORE 13.52 – Mosca non parteciperà domani a una riunione congiunta speciale del Consiglio permanente e del Forum per la sicurezza dell’Osce richiesta dall’Ucraina dopo l’avvio delle esercitazioni russe al confine. Lo ha reso noto il capo della delegazione russa ai negoziati di Vienna sulla sicurezza militare e il controllo delle armi, Konstantin Gavrilov, secondo cui la richiesta di Kiev non ha fondamento. La Russia, dunque, “non parteciperà a incontri e sessioni congiunte richieste dall’Ucraina e contesta l’adozione di qualsiasi decisione, non intendiamo partecipare a questa psicosi di massa orchestrata dagli anglosassoni attorno all’Ucraina”.

ORE 13.38 – La Nato “al momento non ha osservato un ritiro reale” delle forze russe dispiegate sin dalla scorsa primavera alla frontiera con l’Ucraina, ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Abbiamo osservato forze entrare e altre uscire, forze che si spostavano, ma l’andamento e l’effetto netto, di questi movimenti è una capacità aumentata”, ha precisato. La Nato chiede quindi “un ritiro e una de escalation significativa, reale, che fino a ora non abbiamo visto, ma le cose possono cambiare ed è quello che speriamo”.

ORE 13.31 – La Russia “ha dispiegato forze e capacità sufficienti per lanciare una invasione completa dell’Ucraina, con preavviso breve o inesistente”, ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, precisando che “questo rende la situazione più pericolosa”.

ORE 13.30 – Armi nucleari saranno dispiegate in Bielorussia solo in caso di minacce dall’Occidente. A dichiararlo è stato oggi il ​​presidente bielorusso Alexander Lukashenko. “Se fosse necessario, se i nostri avversari dovessero compiere passi così stupidi e insensati, dispiegheremo non solo armi nucleari, ma anche super-nucleari, quelle attualmente in fase di sviluppo, al fine di proteggere il nostro territorio”, ha affermato Lukashenko, citato dalla BelTA.

ORE 13.24 – La Russia non chiederà scuse pubbliche ai media occidentali per le ‘fake news’ sull’invasione dell’Ucraina che sarebbe dovuta scattare ieri, ma spera in un loro atteggiamento più serio e responsabile.”La Russia non intende chiedere le scuse, non c’è ragione di farlo – ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov – la Russia forse si aspetta un atteggiamento più serio, responsabile e veritiero da chi ha fatto quelle affermazioni irresponsabili e dai media che hanno fatto abuso di queste dichiarazione, senza considerazione della loro reputazione”.

“Onestamente non so cosa faccia il loro pubblico, ma il nostro ride di loro”, ha aggiunto Peskov accusando i media occidentali di non fermarsi davanti a nulla, riporta l’agenzia Tass.

ORE 13.16 – Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima del Consiglio Europeo informale a Bruxelles dedicato alla crisi ai confini tra Russia e Ucraina. L’Ue “segue attentamente la situazione sul terreno” ed è “solidale” con Kiev, ribadisce Michel via social.

ORE 13.15 – La situazione al confine tra Russia e Ucraina è stabile, mentre aumentano le tensioni lungo la linea di contatto nel Donbass. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo le notizie di incidenti oggi nella regione filorussa dell’Ucraina orientale. “Vediamo che la tensione lì sta aumentando”, ha detto, definendo “invece stabile la situazione alla frontiera tra Russia e Ucraina”.

“Incidentalmente – ha poi aggiunto il portavoce del Cremlino – abbiamo più volte sentito dichiarazioni delle forze militari ucraine che non vedono alcun potenziale straordinario sul territorio russo, che sono in metto contrasto con quanto sostengono altri Paesi, che sempre citano dati di intelligence che non sono confermati neanche dagli ucraini”.

ORE 13.10 – E’ iniziato a Bruxelles il Consiglio Europeo informale dedicato alla crisi tra Russia e Ucraina. Ne dà notizia il portavoce della presidenza Barend Leyts. Per assicurare la riservatezza dei lavori, la riunione avviene senza dispositivi elettronici in sala. Dopo il summit, inizierà il vertice Ue-Unione Africana.

ORE 12.58 – Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha escluso che le truppe russe vengano al momento “ritirate” dal confine ucraino, nonostante le dichiarazioni del governo russo, e ha sottolineato che la situazione rimane “estremamente grave”.

“Ieri sera ho parlato con il presidente Biden. La situazione è estremamente grave e non c’è stato alcun segnale di ritiro della Russia. Accogliamo con favore qualsiasi gesto da Mosca che ci permetta di fare passi avanti attraverso i canali diplomatici ”, ha affermato il capo del governo tedesco, come indicato sul suo account Twitter dalla rappresentanza permanente della Germania nell’UE. Le sue parole arrivano dopo il colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in cui entrambi hanno ribadito la loro posizione comune di fronte alla “continuo mobilitazione militare” russa al confine con l’Ucraina.

ORE 12.35 – “L’Italia manderebbe i Bersaglieri? A fare che? Mi pare impossibile…”. Massimo Cacciari è quasi incredulo quando gli si citano le possibili scelte ‘on the ground’ dell’Italia rispetto alla crisi ucraina. D’altronde, la tensione resta alta, il ritiro russo sembra più presunto che reale e la Nato non si fida affatto. Intanto oggi alle 17,30, manifestazione per la pace organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a piazza Santi Apostoli a cui ha aderito anche il Pd.

“Ma sì, le manifestazioni si possono fare e si sono sempre fatte -dice il filosofo all’Adnkronos- certo non sarà una cosa come contro l’intervento in Iraq nel febbraio 2003. Ma il punto, in questo caso, è prendere atto dello svanire dell’illusione di chi, in Occidente, pensava che la fine dell’Urss volesse dire la fine dell’Impero russo”.

ORE 12.19 – Il percorso di adesione all’Alleanza atlantica è “lungo”, ma “l’adesione alla Nato è una garanzia di sicurezza, quindi come possiamo scegliere qualsiasi altra strada? Per noi è la garanzia per non perdere la nostra indipendenza”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Bbc, nella quale afferma che “per me, come presidente, la cosa più importante in questo percorso è non perdere il mio Paese”.

Quanto alle pressioni da parte di alcuni Paesi europei che preferirebbero che Kiev rimanesse fuori dalla Nato, Zelensky risponde: “Non possiamo chiudere gli occhi e dire che è solo la Russia che non ci vuole lì. Non è vero”. Alcuni Paesi della Ue, dice, “stanno al gioco della Russia e questo è sbagliato”.

ORE 12.10 – “Per quanto riguarda la escalation i ministri della difesa della Nato ieri si sono detti profondamente preoccupati per le azioni della Russia”, tali per cui “dispiegheranno forze aggiuntive nella parte orientale della Nato. Cioè, in risposta alle azioni della Russia all’interno del proprio territorio, la Nato sta facendo esattamente le cose di cui ci accusa”. A dichiararlo, durante la conferenza stampa con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Mosca, è stato il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov.

Lavrov ha anche lamentato il fatto che solo Mosca venga richiamata alle responsabilità derivanti dagli accordi firmati: “tutti i nostri partner non fanno altro che sottolineare l’importanza di rispettare gli accordi di Minsk, ma esortano soltanto la Russia a rispettarli, mettendosi così in sostanza dalla parte del regime ucraino”.

ORE 12.01 – Nella crisi ai confini tra Russia e Ucraina “la diplomazia non ha ancora detto l’ultima parola. Abbiamo ancora la speranza che la pace prevalga”. Lo ribadisce la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ricevendo a Bruxelles il premier ceco Petr Fiala, prima del Consiglio Europeo straordinario sull’Ucraina e del summit Ue-Ua.

ORE 12.00 – Scontri in Ucraina fra separatisti filo russi e forze di Kiev sono scoppiati questa mattina lungo la linea di contatto, in diverse località nel Donbass. Entrambe le parti si accusano reciprocamente di aver dato inizio alle ostilità. Kiev accusa i separatisti di aver bombardato con l’artiglieria pesante un asilo a Stanytsya Luhanska, ferendo due educatrici. “La situazione si è velocemente aggravata. Il nemico sta cercando di provocare attività ostili”, denuncia il canale Telegram dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk.

ORE 11.30 – “La fine della de-escalation è un’invenzione della propaganda“. Lo ha detto Sergei Lavrov nella conferenza stampa a Mosca con Luigi Di Maio, affermando che “non siamo noi a fomentare le tensioni”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il ministro degli Esteri russo ha denunciato quello che ha definito un “ingannevole tentativo di scaricare la colpa sulla Russia” ad opera dell’Occidente. “E’ una tattica familiare ma non avrà successo”, ha concluso ribadendo le richieste di Mosca di “rispettare accordi di Minks e il principio della indivisibilità della sicurezza”.

ORE 11 – “La pace è l’unica via che può condurci ad una stabilità duratura“. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al termine del suo incontro con il ministro russo Sergei Lavrov. “Le armi devono lasciare spazio alla diplomazia”, ha detto ancora Di Maio, aggiungendo che l’Italia è tra i Paesi “più attivi” nella ricerca di una soluzione per evitare un conflitto che avrebbe “conseguenze devastanti per l’intero continente”.

ORE 10.40 – La Russia invierà oggi agli Stati Uniti la lettera di risposta alle proposte americane sulle richiesta di Mosca sulla sicurezza. Lo ha annunciato Sergei Lavrov durante la conferenza stampa a Mosca con Luigi Di Maio. “Oggi invieremo la lettera alla parte americana, sarà una lettera pubblica, aperta all’opinione pubblica”, ha detto il ministro degli Esteri russo, specificando che “è importante che la gente abbia accesso se teniamo segreti questi documenti l’opinione pubblica dovranno piegarsi alle menzogne che ci sono nello spazio mediatico”. Lavrov ha poi specificato che la lettera verrà inviata “nelle prossime ore” sia in forma cartacea che elettronica.

ORE 10.15 – Il ministro degli Esteri russo Serei Lavrov “ha riferito che c’è tutta la disponibilità russa a trovare una soluzione diplomatica“. o ha detto Luigi Di Maio, al termine del suo incotro con il capo della diplomazia russa. Poi, in rifermento agli incontri avuti martedì a Kiev, il ministro degli Esteri ha riferito che “c’è dunque la disponibilità di entrambe le parti”.

ORE 9.50 – “L’Italia è sempre impegnata in prima fila per una soluzione diplomatica e si può contare sull’Italia per raggiungere una soluzione diplomatica” nella crisi ucraina. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nelle dichiarazioni all’inizio dell’incontro a Mosca con il ministro russo Sergei Lavrov. “Sono molto interessato alla tua valutazione dei fatti e a come procedere verso una soluzione diplomatica che anche tu hai più volte invocato”, ha detto il capo della Farnesina rivolto al responsabile della diplomazia di Mosca.

ORE 9.20Le autorità militari russe hanno assicurato che nuove unità corazzate del Distretto militare occidentale hanno iniziato a ritirarsi da un’area vicino al confine con l’Ucraina per rientrare nelle loro caserme, una volta completate alcune manovre in questa zona del Paese. Il ministero della Difesa russo ha indicato sul proprio sito web che queste unità corazzate “hanno iniziato a muoversi verso il loro punto di schieramento permanente dopo aver completato le esercitazioni previste nelle aree di addestramento”. Sebbene non abbia specificato la loro destinazione, il ministero ha evidenziato che percorreranno una distanza di circa mille chilometri.

ORE 9.10 – “Non dobbiamo farci illusioni sul fatto che la Russia possa trascinare tutto questo molto più a lungo con uno stratagemma volto a passare settimane, se non mesi, a sovvertire l’Ucraina e sfidare l’unità dell’Occidente”. A scriverlo, sul Daily Telegraph, è Liz Truss, ministro degli Esteri del governo di Londra. “Non dobbiamo lasciarci cullare da un falso senso di sicurezza perché la Russia afferma che alcune truppe stanno tornando nelle loro caserme, mentre in realtà la mobilitazione militare russa non mostra segni di rallentamento. Al momento non ci sono prove che i russi si stiano ritirando dalle regioni di confine vicino all’Ucraina”, sottolinea.

ORE 9La Guardia Nazionale ucraina esorta i concittadini alla calma. “Mantenete la calma e abbiate fiducia nella Guardia Nazionale”, si legge in un messaggio postato dall’agenzia di sicurezza su Twitter mentre cresce la tensione per la mancata de-escalation russa lungo i confini del paese.

ORE 8.30 Le autorità della seconda città per importanza dell’Ucraina, Charkiv, hanno lanciato un appello alla popolazione esortandola a non cedere al panico, alla ‘propaganda russa’ o agli ‘attacchi psicologici’. I vertici dell’amministrazione hanno tenuto una riunione questa mattina e rivolto l’appello ai residenti “della regione e a tutti gli ucraini”, riporta l’Interfax: “non diffondete il panico, le voci e la propaganda russa, non cedete agli attacchi mediatici e psicologici. La nostra pace aiuta il governo, i diplomatici e le forze di sicurezza a fare il loro lavoro per proteggere lo stato e gli ucraini”.

ORE 8Negli ultimi giorni la Russia ha incrementato di almeno 7mila unità la sua presenza lungo il confine ucraino. “Alcune di queste truppe sono persino arrivate oggi”: a ribadire l’accusa a Vladimir Putin sulla mancata de-escalation è stato nella tarda serata di ieri un alto funzionario della Casa Bianca. Gli Stati Uniti ora sanno che l’annuncio di Mosca sul parziale ritiro era falso, ha aggiunto: “Ogni elemento raccolto indica la loro volontà di offrirsi in pubblico di parlare, rivendicare una de-escalation mobilitandosi intanto in privato per la guerra”.

(AdnKronos)

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