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Una foto che sta facendo il giro del mondo, che commuove non soltanto la popolazione del nostro paese, ma anche altre nazioni: è l’immagine delle tumefazioni (a causa dell’uso continuato dei dispositivi di protezione ospedalieri) dei nostri infermieri impegnati notte e giorno nell’emergenza Coronavirus.

Volti tumefatti con segni profondi che scavano il viso e lasciano vere e proprie lesioni facciali. Appaiono così alcuni infermieri dopo turni di 10 ore al giorno, passati con indosso i dispositivi di protezione ospedalieri. A fotografarli, in una sorta di denuncia silenziosa nella quale parlano da sole le immagini, è il loro sindacato Nursing Up, che racconta così ciò che stanno vivendo i colleghi ‘in trincea’ contro il coronavirus da oltre un mese.

Gli infermieri: forza vitale del sistema sanitario nazionale

“Si tratta di tutti quegli infermieri senza voce che rappresentano la forza vitale del nostro servizio sanitario e che si stanno ammazzando di lavoro in prima linea dal primo minuto – riferisce Nursing Up – quelli che non tutti vedono mentre lasciano l’ospedale con i volti tumefatti per l’uso dei dispositivi di sicurezza, o con mani e piedi gonfi dopo 10 ore di lavoro continuativo, quelli che hanno difficoltà anche a respirare nelle loro tute di protezione. Ebbene è arrivato il momento di pensare proprio a loro”, conclude Nursing Up che ha rivolto per questo una richiesta al Governo.

Le richieste del sindacato

Il sindacato chiede infatti – dopo il bonus di 200 euro al giorno previsto per il personale che ha risposto di recente ai bandi della Protezione civile – che il Governo preveda risorse e indennizzi anche per i colleghi che da più di un mese lavorano nei reparti Covid-19 e non hanno ricevuto bonus di alcun tipo. Per coloro che non hanno avuto accesso ai rimborsi per l’alloggio e che sono stati costretti ad affittare stanze vicino agli ospedali perché temono di contagiare i familiari”.

 

 

(AdnKronos)

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