Francia e Regno Unito sotto pressione dei mercati: spettri FMI e crisi del debito
Spread in rialzo, deficit fuori controllo e timori di una nuova emergenza finanziaria
L’allarme degli economisti – Il ministro francese dell’Economia, Eric Lombard, ha dichiarato che la Francia “non è sotto la minaccia di alcun intervento né del FMI né della Bce”, pur ammettendo che “il rischio non può essere escluso”. Dall’altra parte della Manica, Andrew Sentance, ex membro del board della Bank of England, ha avvertito che il Regno Unito con la manovra del governo Starmer “è sulla strada di una crisi come quella del 1976”, quando Londra fu costretta a chiedere al Fondo Monetario Internazionale un prestito da quasi 4 miliardi di sterline.
I numeri che preoccupano – La Francia ha chiuso il 2024 con un deficit del 5,8% e un debito a 3.345 miliardi di euro, pari al 114% del Pil. Il Regno Unito prevede un disavanzo del 5,1% per il 2024-25 con un debito salito a 2.537 miliardi di sterline (2.950 miliardi di euro), il 96% del Pil. L’Italia, per confronto, registra un deficit al 3,4% e un debito al 134% del Pil. Proprio il livello dei disavanzi spinge Londra e Parigi a un ricorso crescente ai mercati, che oggi mostrano segnali di nervosismo: lo spread francese sul decennale è salito a 79 punti, quello britannico a 200, ben oltre i 71 della Grecia e gli 89 dell’Italia.
Dibattito politico acceso – A Londra il tema del FMI non è più un tabù accademico. Nigel Farage, leader di Reform UK, ha evocato un ritorno agli anni Settanta, mentre la conservatrice Kemi Badenoch ha ricordato al Telegraph i salvataggi e le crisi che seguirono i governi laburisti. Dal Tesoro britannico è arrivata una smentita netta, definendo “infondate” le ipotesi di collasso, ma economisti come Jagjit Chadha parlano apertamente di rischio sistemico, con una spesa per interessi che quest’anno toccherà i 128 miliardi di euro, contro gli 85 miliardi italiani.
L’analisi internazionale – Secondo il Wall Street Journal, i timori di un intervento del FMI sono poco realistici: “Gran Bretagna e Francia, la sesta e la settima economia mondiale, sono troppo grandi perché il Fondo o chiunque altro possa salvarle”. Con una capacità di prestito di circa 1.000 miliardi di dollari, il FMI non potrebbe far fronte a debiti che per Parigi e Londra sfiorano complessivamente gli 8.000 miliardi. Più che di salvataggi, dunque, si tratta di stabilità globale: i problemi delle due potenze europee rischiano di riverberarsi sull’intera economia internazionale.
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(con fonte AdnKronos)
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