
Virginia Giuffre si è suicidata a 41 anni: fu la prima a denunciare Epstein
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La donna, madre di tre figli, era diventata simbolo della lotta contro il traffico sessuale. È morta nella sua casa in Australia, le cause sotto indagine
Virginia Giuffre, suicidio, Epstein, Maxwell, principe Andrea, abusi, Australia
Virginia Giuffre, la prima delle vittime di Jeffrey Epstein ad avere il coraggio di rendere pubblica la propria identità e denunciare anche Ghislaine Maxwell e il principe Andrea, è morta suicida a 41 anni. La tragedia si è consumata nella sua abitazione in Australia, dove viveva con il marito Robert e i loro tre figli.
L’annuncio della famiglia
La famiglia di Giuffre ha comunicato la notizia con parole di profondo dolore, ricordandola come una “feroce guerriera nella lotta contro gli abusi sessuali”. Un impegno costante che, però, ha avuto un prezzo altissimo: “Il peso delle violenze subite è diventato insopportabile”, hanno spiegato i familiari, “e per questo ha perso la vita suicidandosi”.
Nata negli Stati Uniti, Virginia si era stabilita da tempo a North Perth, nell’Australia Occidentale, dove cercava di ricostruire una vita insieme alla sua famiglia.
Le indagini in corso
Secondo quanto riferito dalla BBC, la polizia australiana è intervenuta venerdì sera in una casa a Neergabby, trovando Giuffre priva di sensi. Gli investigatori della Major Crime stanno conducendo accertamenti, ma i primi rilievi indicano che la morte non presenta elementi sospetti.
L’incidente stradale e il drammatico annuncio sui social
Solo tre settimane fa, Giuffre aveva pubblicato su Instagram un post che aveva allarmato i suoi follower. Raccontava di essere stata vittima di un grave incidente stradale: un autobus l’aveva investita mentre era in auto, provocandole ferite gravissime. Aveva condiviso una foto che la ritraeva su un letto d’ospedale, con il corpo coperto di lividi, spiegando di essere entrata in insufficienza renale e di avere pochi giorni di vita, dopo il trasferimento in un ospedale specializzato in urologia.
Il drammatico peggioramento della sua condizione fisica e il peso delle ferite psicologiche mai del tutto rimarginate sembrano aver contribuito al tragico epilogo.
Virginia Giuffre lascia un’eredità importante nella battaglia contro il traffico di esseri umani e gli abusi sessuali, un coraggio che ha aperto la strada a molte altre voci nel denunciare ingiustizie e violenze.
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(con fonte AdnKronos)